NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

E’ morto Daniel Spoerri, ha donato all’Amiata un giardino d’arte fra i più preziosi

Era cittadino onorario di Seggiano da vent’anni. Il sindaco Rossi: “E’ stato a lungo residente. Se ne è andato un grande artista… e un amico”

seggiano

Daniel Spoerri

Grosseto, 7 novembre 2024 – E’ morto Daniel Spoerri, l’artista eclettico che ha donato al Monte Amiata uno dei giardini d’arte più interessanti e preziosi del mondo.

Nato nel 1930, Spoerri è stato un danzatore, pittore e coreografo rumeno naturalizzato svizzero. Nella sua lunga carriera di artista ha vissuto ha vissuto a Parigi, in Grecia, in Germania, in Svizzera e in Italia. Proprio a Parigi fonda la casa editrice MAT (Multiplication d'art transformable) e inizia la sua opera di artista figurativo: inventa i tableaux-pièges (quadri-trappola), incollando su tavole gli oggetti quotidiani ammassati nella sua stanza d'albergo (la camera 13 dell'Hôtel Carcassonne, a Rue Mouffetard), che acquistano una presenza insolita nel passaggio dal piano orizzontale a quello verticale.

Nel 1960 elabora, con altri, il Manifesto del Nouveau Réalisme. Le sue opere fanno il giro del mondo scuotendo le menti e stimolando interessanti dibattiti tra gli artisti. Dalla fine degli anni 80 inizia a frequentare il Monte Amiata è qui che comincia a costruire un parco- museo dove raccoglie opere proprie e di suoi amici artisti. Nasce così il Giardino di Daniel Spoerri, dal 1997 sotto l'egida della Fondazione "Hic terminus haeret - Il Giardino di Daniel Spoerri”.

Nel 2005 riceve la cittadinanza onoraria dal parte del comune di Seggiano. Daniele Rossi, sindaco del comune di Seggiano ricorda così l’artista: “Daniel Spoerri è stato un artista di fama internazionale, poliedrico ed eclettico, che ha donato ai territori dell'Amiata un Giardino d'arte fra i più ricchi e interessanti al mondo. – ha detto - Cittadino onorario di Seggiano dal 2005 e lungamente anche ivi residente. Se ne è andato un grande artista...e un amico”. Il Giardino oggi ospita oltre 100 sculture ed il più grande dono che un’artista ha fatto all’Amiata.