Si è spento ieri all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia e circondato dall’affetto della sua famiglia, Gabriele Bellettini, uno dei politici più conosciuti della nostra provincia e tra gli esponenti di spicco della stagione democristiana. Nato a Tatti il 15 settembre 1943 e residente a Grosseto, si è diplomato all’Isef, ha svolto la professione di insegnante e ha coordinato i servizi di educazione fisica al Provveditorato agli studi. Ha sempre fatto politica sin da giovane, venne nominato delegato provinciale del Movimento Giovanile Dc e componente del Comitato provinciale. Eletto consigliere al Comune di Grosseto ininterrottamente sin dagli anni Settanta (aveva un intuito politico non comune), diventando poi assessore, per nove anni, e prosindaco del Comune di Grosseto dal 2005 al 2006. Appartenne alla giunta Antichi, la prima non di sinistra nel Comune di Grosseto. Alle consultazioni del 6-7 maggio 1990 venne eletto consigliere regionale nella circoscrizione di Grosseto nella lista della Dc. É stato consigliere dell’ospedale di Grosseto e poi dell’Usl. Ha inoltre ricoperto incarichi in società sportive grossetane ed è stato anche presidente provinciale degli arbitri, nonché grande tifoso del Grosseto. Si è distinto anche nel sociale, essendo stato per molti anni presidente dell’Arciconfraternita di Misericordia di Grosseto.
Profondo conoscitore del territorio, si è dimostrato una persona perbene e stimata da tutti. La sua è stata un’interrotta linea retta che teneva unite solidarietà, difesa dei più deboli, diritti umani, sociali e politici, una persona con solide basi valoriali, impiantate nel solco della forte tradizione familiare trasmessa dai genitori. La seconda parte della sua vita, le zone grigie che la politica si porta appresso, i compromessi inevitabili, non erano mai riusciti a scalfire niente del suo passato, la sua formazione e le sue sicurezze. Agli altri si interessava, ai loro problemi partecipava. Alla moglie Laura, alla figlia Barbara, al genero Emanuel e alle nipotine Beatrice e Benedetta le condoglianze della redazione.
Rossano Marzocchi