REDAZIONE GROSSETO

Ecco il mosaico del "Labirinto" Di nuovo visibile a Giannutri

Da domani prima visita guidata alla Villa Romana dei Domizi. Restauro sostenuto dal Rotary Club

Ecco il mosaico del "Labirinto" Di nuovo visibile a Giannutri

Taglio del nastro a Giannutri per il restauro del mosaico del Labirinto, uno dei reperti più pregevoli, appartenenti al complesso archeologico della Villa Romana dei Domizi Enobarbi. Distaccato dalla sede originaria nel 1991 e tornato a nuova vita grazie ad un delicato intervento sostenuto dal Rotary Club è finalmente tornato a mostrarsi al pubblico e da domani sarà possibile ammirarlo in occasione di una visita guidata organizzata proprio dal Rotary, alla quale parteciperanno circa 300 persone del mondo dell’imprenditoria, delle istituzioni, della cultura e dell’arte. L’appuntamento è alle 9 a Porto Santo Stefano per imbarcarsi per l’isola di Giannutri. Per l’occasione, oltre ai saluti istituzionali delle autorità presenti e all’inaugurazione ufficiale legata al riposizionamento dell’opera, è stato organizzato l’incontro "Un viaggio nel Mito: alla scoperta del labirinto dell’isola di Giannutri", nel quale si parlerà della storia e delle caratteristiche del mosaico, oltre che della villa romana. L’incontro sarà moderato da Patrizia Asproni e vedrà la partecipazione di Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico di Napoli, di Fausto Barbagli, presidente dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici, di Matteo Milletti, ricercatore dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’archeologo Enrico Maria Giuffrè. Una volta sbarcati sull’isola i partecipanti saranno condotti all’interno del sito archeologico, per la visita al celebre mosaico, ricomposto come un puzzle durante l’intervento di recupero.

Le sue tessere narrano l’uccisione del Minotauro, da parte di Teseo, a Creta e raffigurano anche Arianna, che grazie al filo riporta fuori dal labirinto l’eroe ateniese. Posizionato originariamente davanti all’ingresso della villa patrizia dei Domizi Enobarbi, al momento del ritrovamento il mosaico del Labirinto si presentava in condizioni di gravissimo degrado e necessitava di un intervento improrogabile di recupero. Per questo motivo è stato distaccato nel 1991 e custodito all’interno del Museo archeologico di Firenze, dove è rimasto fino all’inizio dei restauri, sostenuti dal Rotary Club. Il restauro in laboratorio ha previsto interventi di pulizia, ed integrazioni delle parti mancanti con tessere ottenute con materiale originale recuperato sull’isola di Giannutri. Per la parte inferiore, andata completamente perduta, è stata realizzata una semplice incisione su una campitura neutra, a suggerire lo schema originale.