
E’ molto critico il giudizio di Alessandro Giuliani (nella foto), capogruppo del Partito Repubblicano al consiglio comunale di Massa Marittima, sulla situazione riguardante l’ospedale Sant’Andrea. Dopo l’iniziale esperienza vissuta a fianco della coalizione che sosteneva il sindaco Marcello Giuntini – finita con un "divorzio" politico – e tornando a ricoprire il ruolo di opposizione assieme alla lista civica "Massa Comune" e alla Lega, il Pri massetano contesta stavolta l’operato di quanti avrebbero dovuto trasformare le promesse più volte annunciate in fatti veri e concreti per rivitalizzare il territorio amministrato. In primo luogo, afferma "Centralità Massetana", c’è bisogno "di un nuovo piano urbanistico in grado di promuovere il rilancio dell’economia e la ripresa di interesse verso il territorio".
In altre parole Massa Marittima "ha bisogno di nuova residenzialità, di nuovi flussi di visitatori, di un maggior numero di persone che trovi interessante costruire qui, di viverci anche part-time, di muoversi e di acquistare".
"Occorre perciò – afferma il gruppo di Centralità Massetana –, rigenerare l’esistente e aprire a nuove prospettive".
Ma come fare? La ricetta, secondo il gruppo consiliare, dovrebbe partire "dal recupero del centro storico mediante un piano di settore Master Plan che fra gli altri punti preveda la trasformazione del piazzale Mazzini liberandolo dall’attuale utilizzo a posteggio pubblico per farne un luogo aperto di accoglienza dei turisti, poi proseguire recuperando il centro storico e il S.Andrea".
"Chi finora ha governato la sanità tagliando e falcidiando servizi, personale, posti letto – afferma Giuliani – oggi viene a dirci che gli ospedali periferici sono fondamentali per l’efficiennza e la tenuta del sistema sanitario. La storia dei piccoli presìdi sanitari racconta però un vissuto diverso da queste dichiarazioni sempre dal sapore elettorale".
E purtroppo il S.Andrea non fa accezioni. "Qui la pneumologia ha visto il personale trasferito a Grosseto per cui se in tempi rapidi i quattro medici in organico non vengono riportati laddove è la loro sede naturale, il reparto al S. Andrea chiuderà definitivamente. Stessa sorte per la chirurgia non più reparto h24 e per il reparto di anestesia. La pandemia avrebbe dovuto averci insegnato qualcosa da mettere in pratica, invece nulla se non la corsa ai tagli, al dirottamento del personale, allo smantellamento silenzioso di un presidio coperto da parole che vanno al vento".
Gianfranco Beni