MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Le ‘cattedrali’ del degrado. “Due edifici abbandonati, ma non dagli spacciatori”

Le strutture di fronte a via Lago Arancio dovevano diventare Case di riposo di lusso. Invece, la società è fallita e adesso tutto è in mano ai “gestori” del market della droga

Uno dei due edifici in stato di abbandono ormai da anni

Uno dei due edifici in stato di abbandono ormai da anni

Grosseto, 2 ottobre 2024 – Apparentemente una zona residenziale tranquilla, con un’ottima facciata. Appunto, tutta apparenza, perché girando l’angolo, anzi lo sguardo, ci sono due elementi di disturbo. Sembrano proprio “due personaggi in cerca di autore” sempre per apparenza perché un autore lo hanno avuto, eccome, senza mai raggiungere un proprietario. Visti così, a primo impatto i due complessi residenziali di fronte a via Lago Arancio, in corrispondenza della zona della piscina comunale “Finetti”, possono sembrare la fine di una storia, quando invece viene scritta ogni giorno, purtroppo nel peggiore dei modi. Transenne e divieti d’accesso, davanti ad un evidente fallimento, e poi spaccio con conseguente disagio, preoccupazione e paura dei residenti della zona. Portavoce del degrado e malavita della zona si è fatta Lucia Sani.

“Dopo l’interruzione dei lavori a causa del fallimento della società proprietaria – dice Lucia Sani – alcuni appartamenti, almeno un paio, sono stati però utilizzati da qualcuno che ha pure utilizzato un allaccio ai contatori dell’energia elettrica. L’occupazione abusiva ha dato poi modo all’Amministrazione comunale di fare un’ordinanza contro il degrado, perché spesso la Polizia municipale era costretta ad intervenire per fare controlli e anche a spegnere i fuochi che venivano accesi. Siamo a conoscenza che queste strutture erano destinate a diventare Case di riposo simili a quelle che ci sono in Francia, ma in seguito al fallimento della proprietà i locali sono diventati luoghi di spaccio. Vediamo un via vai continuo, spesso ragazzi giovanissimi, adolescenti, che arrivano in coppia: uno entra e l’altro lo aspetta fuori. E’ il market della droga. E la situazione sta sempre più peggiorando”.

“Il disagio è tale – afferma Luigi Schillaci – che adesso la sera non è possibile uscire di casa tranquillamente. Ho un figlio di 13 anni e non sono sicuro a farlo uscire, ci sono stati spari, un via vai di auto che sfrecciano ad alta velocità e, infatti, diventa rischioso anche attraversare la strada. È diventata una zona poco tranquilla, direi pericolosa, ci sono in giro persone che non sono amichevoli, alcune di loro hanno addirittura suonato i campanelli di abitazioni perché dicevano di sentirsi male. Questo me lo hanno raccontato le persone che abitano davanti agli edifici abbandonati. E come succede spesso in altre zone di Grosseto, dove c’è spaccio ci sono risse: anni fa ci fu una sparatoria ed i colpi sono stati sentiti bene. Abbiamo fatto caso che che per ’segnalare’ la disponibilità di droga gli spacciatori usano piccoli fuochi pirotecnici: quando la zona si ’illumina’ vuol dire che i clienti possono andare a rifornirsi. Mi sconcerta che questo possa avvenire senza che le Forze di polizia intervengano. Ogni tanto vediamo passare una pattuglia, ma proprio ogni tanto. Tutti sanno e nessuno ci sembra faccia nulla. Io evito di passare nei paraggi, non ci passo di proposito, non ci passeggio perché ho paura. Nell’ultima riunione di condominio abbiamo proposto di mettere i cancelli nelle rampe. Mia moglie che si sveglia presto per andare a lavorare ed ha paura a prendere la macchina”.

“Quindici giorni fa – racconta Giorgio Giorgini – abbiamo visto Forze dell’ordine e ambulanze. L’altro giorno c’era uno di questi ragazzi ammanettato a terra, che si dimenava ed è stato difficile portarlo via. Non ne possiamo più, la situazione è pesante, crea disagio e paura. Ci sono anche dei furti nelle nostre rampe dei garage e ci vengono a fare anche i loro bisogni. Non è più tollerabile perché oltre al via vai continuo e lo spaccio, abbiamo anche queste ripercussioni”.

“Qualche giorno fa – conclude Sergio Carrozzino – c’erano vigili urbani e carabinieri perché avevano acceso un fuoco. Tempo fa un ragazzo con la bicicletta, sotto uso di sostanze, ha sbattuto contro la mia auto ed ha rotto lo specchietto retrovisore, così dopo essere stato avvertito dai vicini l’ho rincorso, l’ho preso e sono andato dai carabinieri. Vediamo proprio uscire alcuni con sacchetti di plastica per andare a prendere la merce”.