MICHELE MANZOTTI
Cronaca

Edoardo De Angelis, canzoni necessarie

Il cantautore della scuola romana torna con l’album "Io volevo sognare più forte" con undici brani nuovi e la riproposta di "Lella"

di Michele Manzotti

Nel panorama cantautorale italiano, Edoardo De Angelis ha sempre rappresentato una sicurezza. Di stile, di qualità, di continua voglia di cercare storie da mettere in musica. Il cantautore della scuola romana, oggi di base a Sorano, negli ultimi tempi ha approfondito la sua ricerca sonora. Un fatto in parte dovuto, è una nosra ipotesi, alla nascta della sua etichetta "Il cantautore necessario". Un tetto musicale dove la sperimentazione, nel senso più nobile del termine, diventa quasi naturale.

La novità che si nota nell’ultimo album Io volevo solo sognare è quella di una mano differente dal solito (parlando ovviamente della sua discografia) nel trattamento dell’atmosfera sonora. Il cantautore si è affidato infatti alla produzione artistica di Fabio Ferri e Alberto Laruccia, con quest’ultimo alle chitarre, all’elettronica e al pianoforte. Il mondo di De Angelis, generalmente incentrato su strumentazioni essenziali o necessarie al singolo brano si apre così a timbri (archi, organetto, tromba, percussioni, strumenti etnici) che si innestano in una tradizione importante che dalla capitale è riuscita a imporsi nella storia della musica italiana.

E poi ci sono le canzoni proposte in questo album che come sempre, nel caso di De Angelis, sanno raccontare bene le storie. E’ proprio lui, nell’introduzione al disco a spiegarne l’ispirazione: "Ogni volta che un nuovo album è sul punto di essere pubblicato, spunta il desiderio di immaginare un filo rosso che leghi e tenga insieme le canzoni, come frutti diversi raccolti nello stesso cesto. Così avviene anche per questo Io volevo sognare piu’ forte, che in verità offre molti spunti di riflessione. In un primo momento mi era sembrato che un tratto comune non si potesse scorgere. Ma poi mi sono reso conto che i fili sono addirittura due, stelle e sogni, e in qualche modo legati insieme".

Tra questi c’è l’idea dell’unione tra i popoli del vecchio continente nella iniziale Prima d’essere Europa e Le strade d’Europa, la suadente Ma quanto è bella Napoli con uno strepitoso Michele Ascolese alla chitarra, Biancaneve farà un po’ tardi tra favola e realtà così come i desideri di Nel mio cuore. Nella raccolta c’è anche una canzone che gli appassionati di musica italiana conoscono bene, Lella, di cui a dicembre 2019 sono stati festeggiati i 50 anni con un maxi concerto a Roma. La riproposta in questo caso evidenzia proprio quella voglia di cercare sonorità diverse e complementari. Lella diventa così una murder ballad imparentata con quelle anglosassoni tra Nick Cave e il folk. Un ascolto complessivo fatto di concretezza e di qualità. Il cantautorato così concepito è sempre più necessario.