
Educazione alle relazioni: "Un bravo ragazzo, mi fidavo"
Leila è una ragazza di 17 anni, è una tipa tranquilla dai capelli castano scuro e occhi azzurri.
E’ il 15 settembre 2023 e per Leila è il primo giorno di scuola in una città diversa, in un istituto diverso, con compagni diversi e professori diversi. Si è trasferita perché il padre ha ricevuto una promozione di lavoro. Nella sua vecchia classe, lei è sempre stata la più brava. Ormai è in quinta superiore, l’anno successivo inizierà l’università: ha voglia di crescere, incontrare persone nuove, viaggiare. Leila varca la soglia che la separa dall’ingresso della scuola con un gran sorriso e voglia di fare e di sapere, la predisposizione ad ascoltare gli altri, a dare sempre a tutti un’opportunità. Quando arriva nella sua nuova classe si accorge che è rimasto solo un posto ed è in fondo, vicino ad una ragazzo con il cappuccio della felpa che gli copre la testa. Dalla felpa sbuca un ciuffo castano e degli occhi marroni la squadrano da capo a piedi. Michele è un ragazzo silenzioso, non ha tanti amici, durante la lezione ascolta attentamente. Lei guarda lui e lo ammira, mentre lui segue la lezione; lui guarda lei e la contempla. Così diventano molto intimi, si piacciono, si frequentano e la loro infatuazione cresce, si trasforma in un rapporto esclusivo, senza amici, senza amiche, solo loro due.
Passa un anno. La fine della scuola arriva veloce e Leila sa che dovrà di nuovo trasferirsi in un’altra città. E’ riuscita a superare il test di ingresso in un’università lontana. Sa che il rapporto con Michele non potrà andare avanti: non sa come dirglielo. "Sei arrabbiato con me?", chiede Leila, che finalmente ha avuto il coraggio di confessare.
"Tu sei mia, come puoi pensare di lasciarmi? Non riuscirai a liberarti così di me, del nostro amore". E’ così che Leila se ne va, Michele rimane, con un senso di vuoto che non riesce a colmare. Leila, Michele: due ragazzi, una coppia, un amore finito per lei, ma non per lui. Una storia come tante, di un amore iniziato e poi concluso. Purtroppo non sempre tutto finisce bene.
Giulia Cecchettin era una ragazza 22enne, che è stata vittima di un femminicidio da parte dell’ex ragazzo Filippo Turetta, che all’apparenza sembrava un ragazzo bravo e gentile. Giulia è stata uccisa a colpi di coltello e poi gettata in un lago senza vestiti. La sua unica colpa: non era più innamorata del suo ex-ragazzo.
Le donne non devono aver paura di dire che è finita, di denunciare se si sentono in pericolo e minacciate. Devono ricordare che esiste un numero antiviolenza sempre attivo che le potrebbe aiutare: donne, mogli, madri, studentesse abbiate il coraggio di ribellarvi!