MARIA VITTORIA GAVIANO;
Cronaca

Emergenza continua. Poche case popolari: "Consegnate solo 49 su 750 domande"

Istat fotografa la situazione in provincia: 19 anni per avere un tetto. Terribile (Sunia): "Si tratta di un problema di difficile soluzione,. dobbiamo intrecciare la collaborazione con enti e fondazione bancarie". .

Antonio Terribile

Antonio Terribile

di Maria Vittoria Gaviano

GROSSETO

C’è una casa per me? Prego, si accomodi, c’è da aspettare 19 anni. Questa la situazione fotografata dall’Istat sullo stato degli affitti a Grosseto. Non male per chi ha veramente bisogno di un tetto sopra la testa. Partiamo da un dato schiacciante però : sono stati assegnati 49 alloggi pubblici con l’ultimo bando di contributo affitti nel 2024, a fronte però di 750 famiglie che hanno fatto domanda. La bilancia è nettamente fuori equilibrio. Facciamo chiarezza però con il segretario del Sunia Grosseto, Antonio Terribile.

Qual è il quadro grossetano?

"Non è facile abitare in provincia di Grosseto. C’è un grande problema. Sono circa 300 gli alloggi pubblici vuoti in provincia, mentre a Grosseto sono 250. Dobbiamo considerare che un alloggio si libera quando la persona muore, non vengono ereditati dai parenti. Quindi le case si liberano, ma l’ente gestore non ha i soldi per ristrutturarle. Quelle che vengono recuperate sono poche".

Quali sono stati gli ultimi interventi attuati?

"Il Governo Meloni, nel bilancio del 2022, ha tolto il contributo affitto a livello nazionale di circa un miliardo che andava a sostenere la locazione privata. Inoltre non è stato finanziato l’articolo 12 della legge 80 che prevedeva il finanziamento agli enti gestori per la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio pubblico. Per cui a Grosseto c’è stato l’intuizione di ristrutturare alcuni blocchi con il Pnrr. Adesso quindi l’Epg sta chiedendo agli assegnatari con una lettera se vogliono acquistare, cercano di alienare i beni immobili. Non tutti gli appartamenti pubblici si possono acquistare, non sono nel piano vendite. Poi arriva lo sfratto o finita locazione, solo che l’inquilino non troverà più un affitto a Grosseto ed entra in emergenza abitativa perchè non ci sono alloggi. Abbiamo tantissime famiglie fragili in attesa di case popolari. Alcune aspettano dal 2010, ancora devono mettere piede in casa per capirsi. Da qui si innescano scorciatoie e spesso si ricade anche nel mercato nero".

Come intervenite?

"Insistiamo nel supportare il mercato privato del contributo affitto, trovando forme di collaborazione con proprietari garantiti. I proprietari hanno paura di non mettersi dentro casa famiglie che non pagano, preferiscono trovare altre soluzioni. Ci fosse un fondo garanzia che sostiene i proprietari in caso di difficoltà da parte dell’inquilino probabilmente gli affittuari tornerebbero ad affittare. Oppure avessimo la possibilità di ritorno ad un contributo affitto importante. L’ultima legge di bilancio ha visto un emendamento che prevede dieci milioni di euro per l’emergenza casa, quindi in Toscana arriveranno 600 mila euro e a Grosseto circa 50 mila euro. Così si sottovaluta il problema".

Cosa chiedete?

"Abbiamo bisogno di un salto di qualità gestito dai Comuni più importanti dove siamo in perenne emergenza abitativa. Dobbiamo intrecciare una collaborazione con enti, fondazione bancarie, associazioni di volontariato, Coeso per dare una risposta. Ogni Comune dovrebbe destinare il 2% del suo bilancio su questo settore e non pensare che sia un aspetto marginale".