"Lasciate ogni speranza voi che entrate". Il celebre verso dantesco sembra calzare alla perfezione per i residenti della zona intorno al fabbricato abbandonato della Rsa (mai entrata in funzione) di via Lago di Mezzano. Già dalla rotonda che collega le vie Lago di Mezzano e Lago Arancio, spostando lo sguardo verso lo stabile abbandonato, si percepisce bene la situazione, grazie a una scritta nera (fatta sicuramente con le bombolette spray) che si trova al secondo piano: "Non entrare". Poi sulle pareti esterne ci sono anche le macchie nere, dovute all’incendio scoppiato domenica pomeriggio e altre scritte meno decifrabili. Ecco perché il verso del Sommo Poeta ben si adatta a questa sorta di "girone dantesco urbano". Così lo vivono i residenti della zona circostante.
Uno stabile abbandonato, ricettacolo di spacciatori e senza fissa dimora, spesso oggetto di blitz di Forze dell’ordine e Vigili del fuoco, intervenuti a più riprese per sedare risse, con accoltellamenti, e incendi. Un immobile peraltro sotto sequestro e "transennato", che doveva diventare una Rsa, ma dopo il fallimento della società è rimasto così come tutti lo possono vedere. Intorno, e al suo interno, il degrado, tra sporco, bottiglie di birra in una quantità indefinita, motociclette bruciate. E così quello che doveva essere la casa per i "nonni" con tanti comfort e servizi, è diventato covo di malavitosi e spacciatori e luogo dove spesso avvengono anche regolamenti di conti. Sicuramente sono le stesse persone che hanno scritto esplicitamente "Non entrare", in quello che è diventato il loro "regno" a dispetto delle transenne dove sono affissi i fogli del sequestro, che vietano l’accesso senza autorizzazione e prescrivono sanzioni a chi rimuove i sigilli.
E Il grido d’allarme, ma a questo punto anche di rabbia, per una situazione, che ormai si protrae da fin troppo tempo, è di Lucia Sani, una dei residenti del quartiere circostante allo stabile abbandonato di via Lago di Mezzano. "Non ne possiamo più – afferma sconsolata Lucia Sani –. Vogliamo che la situazione venga risolta una volta per tutti. C’è un flusso di persone continuo e questo anche dopo le segnalazioni dei cittadini e i conseguenti blitz delle Forze dell’ordine. I malviventi si appostano nelle zone limitrofe e come le Forze dell’ordine si allontanano, dopo l’intervento, rientrano puntualmente nello stabile. Il movimento di tossicodipendenti, che vengono qui a rifornirsi di droga , è prevalentemente al calar della luce. Qui la mattina lo spaccio di droga non c’è: li vediamo allontanarsi per poi tornare alle 15. Quindi vuol dire che i pusher si dirigono, con ogni probabilità, verso le scuole e poi rientrano. La situazione è diventata insostenibile. Ormai siamo chiusi in casa, non c’è più vita, nemmeno per una forma sociale fra condomini. Qui vicino c’è un piazzale, frequentato da giovani, appetibili prede per pusher e spacciatori. Ascoltano la musica, fumano e nelle ore più buie, alcuni di loro entrano nello stabile". Lucia Sani conclude anticipando una possibile iniziativa. "Esasperati dalla situazione – conclude – stiamo pensando, con altri residenti, a una sorta di presidio educativo popolare: vogliamo quanto meno disturbare gli spacciatori, mettendoci con le sedie di fronte all’entrata dello stabile distribuendo volantini con la scritta: ‘Qui non si spaccia’. Abbiamo paura certo, ma tutti insieme possiamo farcela".