MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Emergenza degrado: "Violenza e spaccio. Dobbiamo fare qualcosa"

La struttura di via Lago di Mezzano, in cui doveva sorgere una Rsa con comfort e servizi per anziani, è ricettacolo di pusher e malavitosi. E alcuni residenti stanno pensando a un "presidio educativo" per contrastare tale situazione.

Il degrado accanto la Rsa, mai conclusa, di via Lago di Mezzano

Il degrado accanto la Rsa, mai conclusa, di via Lago di Mezzano

"Lasciate ogni speranza voi che entrate". Il celebre verso dantesco sembra calzare alla perfezione per i residenti della zona intorno al fabbricato abbandonato della Rsa (mai entrata in funzione) di via Lago di Mezzano. Già dalla rotonda che collega le vie Lago di Mezzano e Lago Arancio, spostando lo sguardo verso lo stabile abbandonato, si percepisce bene la situazione, grazie a una scritta nera (fatta sicuramente con le bombolette spray) che si trova al secondo piano: "Non entrare". Poi sulle pareti esterne ci sono anche le macchie nere, dovute all’incendio scoppiato domenica pomeriggio e altre scritte meno decifrabili. Ecco perché il verso del Sommo Poeta ben si adatta a questa sorta di "girone dantesco urbano". Così lo vivono i residenti della zona circostante.

Uno stabile abbandonato, ricettacolo di spacciatori e senza fissa dimora, spesso oggetto di blitz di Forze dell’ordine e Vigili del fuoco, intervenuti a più riprese per sedare risse, con accoltellamenti, e incendi. Un immobile peraltro sotto sequestro e "transennato", che doveva diventare una Rsa, ma dopo il fallimento della società è rimasto così come tutti lo possono vedere. Intorno, e al suo interno, il degrado, tra sporco, bottiglie di birra in una quantità indefinita, motociclette bruciate. E così quello che doveva essere la casa per i "nonni" con tanti comfort e servizi, è diventato covo di malavitosi e spacciatori e luogo dove spesso avvengono anche regolamenti di conti. Sicuramente sono le stesse persone che hanno scritto esplicitamente "Non entrare", in quello che è diventato il loro "regno" a dispetto delle transenne dove sono affissi i fogli del sequestro, che vietano l’accesso senza autorizzazione e prescrivono sanzioni a chi rimuove i sigilli.

E Il grido d’allarme, ma a questo punto anche di rabbia, per una situazione, che ormai si protrae da fin troppo tempo, è di Lucia Sani, una dei residenti del quartiere circostante allo stabile abbandonato di via Lago di Mezzano. "Non ne possiamo più – afferma sconsolata Lucia Sani –. Vogliamo che la situazione venga risolta una volta per tutti. C’è un flusso di persone continuo e questo anche dopo le segnalazioni dei cittadini e i conseguenti blitz delle Forze dell’ordine. I malviventi si appostano nelle zone limitrofe e come le Forze dell’ordine si allontanano, dopo l’intervento, rientrano puntualmente nello stabile. Il movimento di tossicodipendenti, che vengono qui a rifornirsi di droga , è prevalentemente al calar della luce. Qui la mattina lo spaccio di droga non c’è: li vediamo allontanarsi per poi tornare alle 15. Quindi vuol dire che i pusher si dirigono, con ogni probabilità, verso le scuole e poi rientrano. La situazione è diventata insostenibile. Ormai siamo chiusi in casa, non c’è più vita, nemmeno per una forma sociale fra condomini. Qui vicino c’è un piazzale, frequentato da giovani, appetibili prede per pusher e spacciatori. Ascoltano la musica, fumano e nelle ore più buie, alcuni di loro entrano nello stabile". Lucia Sani conclude anticipando una possibile iniziativa. "Esasperati dalla situazione – conclude – stiamo pensando, con altri residenti, a una sorta di presidio educativo popolare: vogliamo quanto meno disturbare gli spacciatori, mettendoci con le sedie di fronte all’entrata dello stabile distribuendo volantini con la scritta: ‘Qui non si spaccia’. Abbiamo paura certo, ma tutti insieme possiamo farcela".