Nicola Ciuffoletti
Cronaca

Boom dell’enoturismo, i vacanzieri allungano la presenza sul territorio grazie alle cantine

Andrea Biondi (Confesercenti): “Il livello raggiunto è tale da richiedere una vera e propria analisi scientifica strutturata, per poter delineare i flussi in ingresso e colmare il gap tra desiderio e reale fruizione”

T15BGA-A

Andrea Biondi (Confesercenti)

Grosseto, 7 novembre 2024 – L’enoturismo che coniuga accoglienza turistica, tradizione e viticultura anche in Maremma rappresenta un fenomeno in crescita. Non è un caso che proprio un anno fa, a Grosseto, venne firmato il protocollo d’intesa tra Confesercenti Toscana, Consorzio tutela vini della Maremma Toscana e Movimento turismo del vino e da quel giorno ad oggi molto è stato fatto. Adesso è arrivato il momento di un ulteriore step, per far incontrare le cantine, le strutture ricettive e gli operatori legati al turismo.

Per questo è stata organizzata una giornata ad hoc, per mettere in connessione e far incontrare le diverse anime di questo progetto. L’appuntamento, che permetterà di far incontrare cantine e strutture ricettive, è stato fissato mercoledì 13 all’hotel Granduca, a Grosseto. Nel corso della giornata verrà presentata la pagina di Visit Maremma, in cui stanno entrando le cantine con in vetrina i servizi offerti, così che gli operatori possano sapere cosa proporre ai propri clienti.

“L’enoturismo, le esperienze legate al turismo del vino – spiega Andrea Biondi, direttore Confesercenti Grosseto – coinvolge oggi circa 13,4 milioni di italiani, in percentuale si tratta del 64,5% dei viaggiatori. Rappresentando ormai un’attrazione anche per gli stranieri, americani e europei in particolare. Questo è quanto è emerso dalla prima indagine sull’enoturismo, presentata in occasione del recente Vinitaly, frutto del protocollo d’intesa tra Ismea e Aite, l’Associazione italiana turismo enogastronomico”.

Il comparto enoturistico, dai numeri presentati dal direttore di Confesercenti Andrea Biondi, rappresenta ormai un fenomeno rilevante in termini economici e in ulteriore crescita per i ricavi delle aziende italiane del vino.

“Il livello raggiunto dall’enoturismo – prosegue – è tale da richiedere una vera e propria analisi scientifica strutturata, per poter delineare i flussi in ingresso e colmare il gap tra il desiderio del turista e la reale fruizione e per realizzare progetti di sistema, accompagnando il turismo rurale e gli investimenti pubblici e privati necessari per rilanciare occupazione e creare ricchezza”. E in Maremma che situazione c’è?

“La Maremma negli ultimi 20 anni – prosegue – è passata da avere circa 5mila ettari di produzione vitivinicola agli attuali oltre 10.000 ettari, quindi insieme alle raddoppiata produzione, sono anche cresciute le occasioni di wine experience”. Poi Biondi conclude: “D’altro canto, se ci sono le cantine la vacanza si allunga, ed è quanto necessario in Maremma. I dati – conclude – dell’indagine citata evidenziano che la maggior parte dei turisti (circa il 50% tra quelli generici, quasi il 55% tra quelli legati al mondo del vino) si trattengono nei luoghi di vacanza per ulteriori 2/3 giorni, andando oltre il “mordi e fuggi”: il 31% indica una durata di 4 giorni o più, valore che sale per gli enoturisti al 38%”.