Eolico e polemiche. Spunta un altro progetto

Cittadini e i Comitati stanno preparando le osservazioni contrarie ma intanto è stato presentato un nuovo "parco" con 14 pale da realizzare.

PITIGLIANO

Mentre buona parte della popolazione sta preparando le osservazioni contrarie al progetto di parco eolico della Rwe Renovables Srl, per il territorio arriva un’altra richiesta. Si tratta di un nuovo progetto relativo alla realizzazione di un altro parco eolico collegato alla Rtn, costituito da 14 aerogeneratori di potenza unitaria pari a 5,2 Mw e di potenza complessiva di 72,8 Mwp, da realizzarsi nelle località Pian di Morrano e La Rotta, nel comune di Pitigliano e in quello di Manciano. Il tempo per presentare le osservazioni contrarie scade il primo di settembre. Il progetto fa capo al gruppo Visconti Pitigliano Srl, società a cui fanno capo anche altri progetti di eolico su Pitigliano e dintorni.

"L’area interessata dall’intervento – spiegano dalla società – risulta essere particolarmente favorevole per l’installazione di aerogeneratori, viste le caratteristiche geomorfologiche del terreno e per l’esposizione ai venti principali". Sfogliando la documentazione prodotta dalla società si legge inoltre che "la locazione degli aerogeneratori non interesserà nessuna area tutelata e i principali impatti ambientali saranno di tipo paesaggistico/visivo, per l’intrinseca natura dell’opera; acustico, anche se di rilevanza bassa, sia durante la fase di realizzazione dell’opera, sia in fase di esercizio e sull’avifauna di tipo basso".

Intanto, sulle posizioni prese dalla Regione i comitati MaremmAttiva e Ambiente e Salute Tuscia dicono di aver ricevuto "con piacere la notizia della piena contrarietà del presidente della Regione Eugenio Giani rispetto ai progetti dei mega impianti eolici presentati negli ultimi mesi. Ora in queste giornate nelle quali siamo impegnati collettivamente a formulare le osservazioni contrarie al progetto di Rwe, richiediamo passaggi ancora più concreti nei confronti dell’ invasione di queste follie industriali e speculative . In primis che venga deliberata tale contrarietà ufficialmente in giunta regionale. In attesa delle linee guida (aree idonee e non idonee) che si prenda spunto da ciò che è successo in Sardegna dove i primi di luglio è stata votata una moratoria di 18 mesi in attesa appunto della compilazione di tale enorme lavoro a carico del governo regionale".

Per i comitati si tratta di atti importanti che a prescindere dall’atteggiamento a riguardo del governo centrale possono delineare una scelta politica reale e decisa.

Nicola CIuffoletti