Eolico, i parchi della discordia: "Volevamo l’inchiesta pubblica ma la Regione ha sbagliato"

Amarezza dell’associazione "Amici della Terra" per l’iter seguito nei confronti del ministero. I sindaci però fanno quadrato: "Giani ci aveva dato garanzie, per cui noi ci contiamo".

Eolico, i parchi della discordia: "Volevamo l’inchiesta pubblica ma la Regione ha sbagliato"

I progetti di parchi eolici presentati per essere realizzati sulle colline maremmane trovano un fronte comune di opposizione

Per i grandi progetti di parchi eolici previsti in Maremma è evaporata la possibilità di aprire un’inchiesta pubblica. E’ quanto dice l’associazione Amici della Terra che segue da vicino i progetti di impianti eolici e fotovoltaici di grandi dimensioni. L’inchiesta pubblica è regolamentata dall’articolo 24 bis della legge 152/2006 e ne possono fare richiesta al Ministero dell’Ambiente, attraverso delibera di consiglio, sia le Regioni che i Comuni di grandi dimensioni. Si tratta insomma di uno strumento che prevede un confronto pubblico tra i vari portatori di interesse.

"Abbiamo chiesto in più occasioni alla Regione Toscana di adoperarsi per richiedere al Ministero di svolgere l’inchiesta pubblica – commenta Monica Tommasi, presidente dell’associazione Amici della Terra –. Le inchieste pubbliche vengono organizzate per coinvolgere cittadini, associazioni, rappresentanti di categorie economiche e sociali nel processo di valutazione di opere come i grandi impianti eolici che modificheranno per sempre l’ambiente su cui ricadono. Purtroppo le richieste di inchiesta pubblica avanzate dalla Regione Toscana al Mase evidenziano vizi procedurali e ritardi che ne hanno causato il respingimento. Nel caso del progetto eolico di Manciano e Orbetello il Mase considera superati i tempi rispetto alla richiesta pervenutagli dalla Regione Toscana, mentre nel caso del progetto eolico Magliano la Regione si è limitata a trasmettere la nostra richiesta al Ministero con un parere favorevole dell’assessora Monia Monni". Il problema è che non doveva solo "inoltrare" la procedura ma la richiesta doveva essere deliberata in consiglio regionale.

"Vogliamo approfondire la vicenda prima di esprimerci a riguardo – dice il sindaco di Manciano, Mirco Morini –, anche perché si tratta di procedimenti complessi e la Regione ci ha rassicurato. Anche in occasione dell’incontro a agosto a Magliano il presidente Eugenio Giani, che ha espresso chiaramente la sua contrarietà all’eolico".

Per il sindaco di Magliano Gabriele Fusini conta quanto la Regione ha già detto. "Ha più volte ribadito, a Magliano e non solo – dice Fusini – l’impegno che ha assunto: tutti insieme dobbiamo portare a termine le richieste sull’energia pulita che ci richiede l’Europa, ma allo stesso tempo dobbiamo tenere conto delle vocazioni specifiche dei territori. Le aree come la nostra, vocate allo sviluppo turistico e agricolo, non possono essere compromesse da impianti solari ed eolici impattanti come quelli che vengono proposti. La Regione ha dimostrato nei fatti, come è avvenuto per la zona di Pitigliano e San Donato che rispetta il proprio obiettivo. "Ovviamente il nostro ‘no’ agli impianti eolici e solari non è assoluto, siamo però convinti che queste infrastrutture debbano essere pensate ‘a misura dei territori’. È chiaro che il parere della Regione è consultivo e che quindi il ministero potrebbe rilasciare delle autorizzazioni: perciò è importante anche un’assunzione di responsabilità da parte del Governo". Il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili torna a ribadire che "siamo tutti uniti contro i progetti presentati". Mentre il sindaco di Sorano, Ugo Lotti ha portato in consiglio comunale le osservazioni contrarie al progetto "Energia Sorano". "Questi progetti – dice Lotti – vengono calati dall’alto, non si tiene conto del parere della comunità locale e questo è il primo punto che va evidenziato". Domenica 27 è prevista a San Quirico una manifestazione a cui parteciperà anche Giovanni Gentili.

Nicola Ciuffoletti