
Quei consiglieri di amministrazione non potranno più far parte del Cda della Fondazione Villa Elena Maria. A deciderlo è stato il Tribunale di Grosseto che si è pronunciato su una vicenda dalle importanti ricadute sul tessuto sociale cittadino. La Fondazione Villa Elena Maria nasce nel 2016, per volontà di Elena Palmieri, vedova del noto imprenditore Manlio Brozzi (fondatore della Mabro), che decise di donare le risorse economiche necessarie per realizzare una struttura, (accanto al parco alberato del Pizzetti), per l’assistenza a malati con gravi patologie e bisognosi di cure palliative. Istituto che, una volta ultimato, per volontà della stessa Elena Palmieri, dovrà essere consegnato in usufrutto gratuito alla associazione La Farfalla, realtà molto apprezzata in città per l’attività che svolge con i malati terminali. Fin qui tutto bene, però è accaduto che da circa un anno e mezzo, alcuni consiglieri di amministrazione nominati nel 2017, dopo la cessazione dalla carica di altri, hanno iniziato a gestire la Fondazione in dichiarata contrapposizione con le volontà della fondatrice sostenendo che quest’ultima non avesse alcun potere di controllo nonostante lo statuto prevedesse il contrario. Nei fatti, la fondatrice Elena Palmieri è venuta pian piano a conoscenza che questi consiglieri di amministrazione avevano intessuto rapporti con l’Asl in violazione dello statuto tentando di escludere la Farfalla dal progetto (in particolare dando la disponibilità della gestione della struttura all’Asl), avevano allargato il consiglio a soggetti da loro autonomamente nominati in violazione delle regole statutarie, avevano ceduto a terzi parte del terreno di proprietà della Fondazione e conferito a tecnici incarichi che dovevano essere gratuiti ma che, in realtà, non lo erano affatto: tutto ciò, per di più, dopo che avevano già ricevuto la revoca dalla carica di consiglieri.
Alla Fondatrice Elena Palmieri, quindi, non è rimasto altro che rivolgersi al Tribunale dinanzi al quale, difesa dall’avvocato Riccardo Vaselli, ha chiesto in via d’urgenza la rimozione immediata dei consiglieri "riottosi", l’ordine di consegna di tutta la documentazione amministrativa e contabile e di vietare loro di continuare ad agire per conto della Fondazione. Il giudice Mario Venditti ha dato piena ragione alla signora Palmieri ordinando ai consiglieri resistenti di cessare immediatamente ogni attività connessa a questa carica, con divieto di agire in nome per conto della Fondazione e di provvedere all’immediata consegna di qualsiasi documento riferibile alla gestione della Fondazione nelle mani di Enrico Domenichelli, nuovo presidente del Cda della Fondazione. La battaglia legale forse continuerà, sarà lunga e avrà altri strascichi, ma la fondatrice per adesso ha raggiunto un traguardo importante: con la semplicità di chi va oltre i personalismi, da noi contattata si è limitata a commentare che "confida adesso che si possa procedere con speditezza alla conclusione dei lavori e alla consegna ufficiale della struttura ultimata alla Associazione La Farfalla Onlus".
Nel frattempo, per evitare ulteriori intoppi e rimettere la gestione amministrativa in piena carreggiata, la fondatrice e presidente onorario Elena Palmieri con atto raccolto dal notaio Detti ha nominato un nuovo Cda composto dal presidente Enrico Domenichelli, dal vicepresidente Roberto Martinelli (presidente della Associazione La Farfalla Onlus), dal notaio Riccardo Menchetti, dall’architetto Giampietro Corsetti e dal dottor Franco Innocenti. Il nuovo organigramma prevede anche un collegio dei probiviri composto dai dottori commercialisti Luca Bartoletti, Stefano Di Giuseppe e Silvia Pieraccini (dello studio commerciale Pucci e Bartoletti).
Alberto Celata