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Gabrielle Zappelli, direttore operativo di Grosseto Export
Grosseto, 10 febbraio 2025 – L’associazione Cgia Mestre suona un campanello d’allarme per l’export italiano e lo fa guardando alla crisi economica che ha colpito la Germania negli ultimi due anni. Un campanello che suona anche in Maremma. I dati forniti da Cgia Mestre sono a livello nazionale e dicono che nel 2023, il valore delle esportazioni verso il mercato tedesco è diminuito di 2,7 miliardi, mentre nei primi dieci mesi del 2024 (secondo gli ultimi dati statistici disponibili) la contrazione ha raggiunto i 3,1 miliardi. La crisi tedesca potrebbe insomma essere ancora più dannosa dei nuovi dazi di Trump. Ad eccezione del 2020 - anno caratterizzato dall’innalzamento negli Usa dell’aliquota daziale media al 10 per cento sui prodotti importati e dagli effetti del Covid - l’export italiano verso gli Stati Uniti è in costante crescita dal 2010. Secondo il documento di Cgia Mestre la Toscana è la terza regione, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, più vocate all’export verso gli Usa. In linea generale, il Paese a stelle e strisce rappresenta il secondo mercato di sbocco per le esportazioni italiane, con un valore annuale che supera i 67 miliardi di euro, pari al 10,7 per cento dell’intero export nazionale.
La crisi tedesca e i dazi di Trump preoccupano anche la Maremma. Gabrielle Zappelli, direttore operativo di Grosseto Export che conta 20 aziende associate (6 dalla provincia di Grosseto, 4 dalla provincia di Firenze, 3 dalla provincia di Siena, 1 dalla provincia di Livorno, 6 da altre regioni italiane) spiega: “Concordo con quanto sottolineato da Cgia di Mestre – spiega Zappelli - penso che il mercato americano continuerà a essere il più importante per le nostre aziende esportatrici, anche in caso di dazi perché l unicità dei nostri prodotti è comunque riconosciuta e richiesta dal mercato, un mercato che comunque ha ancora spazio per i nostri prodotti e un economia quella americana ancora forte. La Germania e più in generale secondo me tutta l’Europa sta faticando e i tempi per guarire saranno forse più lunghi del previsto. Per i produttori della provincia di Grosseto significa però che fare export sarà più difficile perchè non tutti sono pronti o in grado di vendere negli Usa e i motivi sono diversi. Normative, grandezza aziendale, competenze, i motivi perché un’azienda maremmana decide di non sbarcare negli Usa sono molti, mentre il mercato tedesco rimane più accessibile – conclude - è comunque una sorta di mercato interno, più diretto e facile da gestire logisticamente”.
Il Consorzio export “Grosseto Export” fu fondato nel 1974 dalla Camera di Commercio di Grosseto per promuovere i prodotti e le peculiarità della provincia di Grosseto. Inizialmente era un consorzio multisettoriale, dal 2011 invece si è specializzato nella promozione dei produttori appartenenti al settore agroalimentare e vitivinicolo, che sono tra i principali esportati dalla Maremma.
I mercati in cui Grosseto Export ha fatto o sta facendo azioni sono in tutto una quarantina e tra questi ci sono la Germania e gli Stati Uniti.
Nicola Ciuffoletti