
Luigi Ferraro, segretario regionale Failp Cisal, evidenzia le criticità che la carenza di organici continua a creare nello svolgimento del lavoro negli uffici postali
Bene l’avanzare del "Progetto Polis", molto meno bene – invece – il modo con il quale sta effettivamente avanzando, perché per offrire ai cittadini maggiori servizi la logica vorrebbe che dall’altra parte del banco ci fosse anche il personale pronto a farlo. Ma, a quanto sembra, o almeno stando all’analisi della segreteria regionale della Failp Cisal, realtà e logica sarebbero ben lontane dal farsi compagnia. Anzi, pare proprio che frequentino compagnie diverse. Una – la realtà – la trovi tutti i giorni dentro agli uffici periferici; dell’altra – la logica – non è dato sapere granché. Perché gli investimenti ci sono, ma finiscono più che altro nella voce "immobili", trascurando – dice il sindacato – la casella "organico". E ciò significa che di personale ce n’è sempre meno.
"Abbiamo l’impressione – dice Luigi Ferraro, segretario regionale Failp Cisal – che le somme destinate all’Azienda stiano producendo solo il restiling immobiliare degli uffici postali. Non vediamo nessuna coerente attività destinata a migliorare l’efficienza, oltre che l’offerta di servizio, che passa anche dall’adeguamento degli organici oltre che dall’innalzamento della professionalità di ciascun operatore. La stessa configurazione di un Ufficio postale Polis dovrebbe essere ripensato. Molti di questi operano in modalità ’mono-operatore’, ma un solo operatore non potrà mai garantire un approccio ’relazionale’ all’utenza: un Ufficio postale Polis non è quindi ipotizzabile che possa essere gestito da un solo lavoratore".
"Nella provincia di Grosseto – continua Ferraro – la reale portata del progetto viene ridimensionata per gli effetti della continua riduzione di organico, ormai totalmente inadeguato per offrire livelli di offerta di servizio coerenti con i proclami aziendali. Continuano pensionamenti ed esodi e rarissime sono invece le assunzioni. E per più Poste Italiane ha comunicato ai sindacati che per gestire la sportelleria dei 95 uffici postali della provincia sono sufficienti solo 155 risorse. Un numero talmente ridotto che non consentirebbe neppure la regolare apertura giornaliera di tutte le sedi. La complessità della gestione è poi amplificata dagli interventi di razionalizzazione che sono stati disposti nel tempo (riduzione di giornate di apertura settimanale) nonché dal fatto che sono molti i piccoli Uffici ancora oggi senza un Direttore assegnato (come Ravi, Boccheggiano, Tatti, Roccatederighi, Torniella, Pari, Monticello Amiata, Montorgiali). Inoltre, in molti uffici restano problemi di sicurezza irrisolti, che abbiao segnalto da tempo. Ad esempio, il problema legato alle aree di sosta antistanti gli Uffici postali, aree che, oltre a dover essere dedicate e riservate ai portatori di handicap, devono poter consentire in sicurezza le attività di carico e scarico dei colleghi autisti, attività che spesso è svolta con elevato livello di rischio (come a Santa Fiora)".