Famiglie "assediate" da caro energia e inflazione galoppante: è dunque facile trovarsi in difficoltà economica. Le scadenze dei pagamenti si sovrappongono: mutuo o affitto, acconto Irpef, Imu, bollette della luce e del gas, rate del prestito chiesto per acquistare l’auto o per pagare gli elettrodomestici. A queste si possono aggiungere una spesa straordinaria, come i lavori nel condominio o un intervento chirurgico, oppure un evento improvviso, come ad esempio la perdita del lavoro. Il rischio, quando si riesce più a far fronte al pagamento delle rate e non si può più accedere ad ulteriore credito bancario, è quello di carere nella trappola dell’usura.
Un aiuto concreto per famiglie e microimprese che si trovano in questa situazione può arrivare dalla Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura, organizzazione di volontariato che opera con 44 centri di ascolto regionali (la sede principale è a SIena). "La nostra è una doppia finalità: lotta al sovraindebitamento e aiuto alle famiglie ‘normali’, della classe media, che non sono più in grado di fronteggiare le crescenti spese e non riescono a ottenere credito bancario, o perché sovraindebitate o perché in passato hanno avuto segnalazioni negative per un protesto", spiega il presidente della Fondazione, Lelio Grossi.
"Interveniamo con prestiti erogati dalle banche perché sono garantiti da noi", aggiunge il presidente, che ricorda come la Fondazione faccia anche un’attività di orientamento per aiutare le famiglie a riorganizzare il proprio bilancio. "Ci sono ex dipendenti di banca o ex titolari di filiali, particolarmente disponibili all’ascolto e a calarsi nei problemi delle persone, per indirizzarle poi sulla strada più giusta. Facciamo una vera e propria consulenza – sottolinea – e rinegoziamo con banche prestiti e mutui, eventualmente per allungarne la durata e ridurne la rata, o ancora concordiamo con i creditori la sistemazione a saldo e stralcio dei debiti". Avvalendosi di fondi statali e regionali, la Fondazione rilascia garanzie a banche convenzionate sotto forma o di prestiti rateali di importo massimo di 25.800 euro (per le micro imprese fino a 51.600 euro), con rimborso fino a 60 mesi, o sotto forma di mutui ipotecari fino ad un massimo di 200mila euro, con rimborso fino a 20 anni, anche con ipoteca non di primo grado. Inoltre, avvalendosi di un fondo costituito con il contributo di Fondazioni bancarie toscane, banche e amministrazioni locali, rilascia garanzie per prestiti rateali dell’importo massimo di 7.500 euro a soggetti che non hanno capacità economico-patrimoniali per ottenere credito bancario, ma presentano potenzialità economiche future che possono giustificare l’assunzione di impegni. Sono 1.800 le famiglie toscane che hanno già ottenuto finanziamenti per un totale di 78 milioni erogati.
Monica Pieraccini