Grosseto, 16 marzo 2023 – Nella mattinata di ieri, per la giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi alimentari, è stata presentata, in diverse città italiane, la Fondazione Fiocchetto Lilla. Questa fondazione, con sede principale a Grosseto, nasce dalle esperienze e dall’impegno di quelle persone, che hanno vissuto questo tipo di malattia da vicino e che negli anni hanno lottato in prima persona per far conoscere e riconoscere le malattie del comportamento alimentare. Parte integrante della Fondazione sono le associazioni: "Così come sei", "Mi nutro di vita" e "Perle Onlus". "La Fondazione – dice la presidente Mariella Falsini – nasce per dare concretezza. Questi disturbi sono molto seri e purtroppo negli anni sono stati spesso sottovalutati. Servono tempestività, cura, ricerca e prevenzione per tali malattie. Dopo la pandemia, c’è stato un aumento del 40% e una crescita dei ricoveri che tocca il 50%. Queste sono malattie psichiatriche complesse che comprendono mente e corpo, nella fascia adolescenziale rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Ne soffrono 4 milioni di persone, sempre più bambini e sempre più maschi. Ancora oggi gli approcci di cura sono inadeguati e disomogenei nelle varie zone del nostro territorio nazionale. Necessitiamo di miglioramenti per quanto riguarda la cura, la ricerca, la formazione e la prevenzione". "La nostra Fondazione – dice Maria Carla Martinuzzi , una delle fondatrici – si impegnerà per cercare di offrire ricerca per la prevenzione, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione e molto altro. Per troppo tempo questa patologia è stata coperta dalla vergogna e dalla trascuratezza, e merita rispetto e dignità per la sua pericolosità. Abbiamo visto come il numero si sia alzato notevolmente o come l’età media si sia abbassata. Non dobbiamo aspettare che sia troppo tardi per agire".
“Noi – dice l’altra fondatrice Simona Corridori – opereremo concretamente, partendo da questi obiettivi: certificare un progetto di prevenzione per le scuole primarie di tutto il territorio nazionale, offrire appoggio alle famiglie e ai malati con gruppi di ascolto, dare un sostegno concreto a chi soffre di queste malattie attraverso la ricerca, per individuare i percorsi di cura più adeguati, coltivare un confronto attivo con le istituzione pubbliche e gli enti privati per velocizzare la creazione di una rete di servizi territoriali in tutta Italia, tutelare il diritto del malato e delle famiglie con una struttura adeguata anche attraverso un supporto legale, creare un organo di controllo che, attraverso i media e i social, segnali chi strumentalizza a scopo personali o di lucro queste malattie e chi ne soffre, collaborare con le università allo scopo di incrementare lo studio di queste patologie ed entrare in contatto con le case farmaceutiche per stimolare la ricerca di farmaci sempre più efficaci".