REDAZIONE GROSSETO

Fondazione Wwf e formazione Aree protette, strategie per i fondi

Convegno con esperti provenienti da ogni parte del mondo per spiegare com’è possibile intercettare i contributi dell’Unione europea riservati ad associazioni ed enti privati.

Fondazione Wwf e formazione Aree protette, strategie per i fondi

Si è aperto a Capalbio il primo seminario internazionale organizzato dalla Fondazione Wwf, nel quale esperti da tutto il mondo si confronteranno sugli strumenti di finanziamento per la conservazione della natura destinati a associazioni ed enti privati. I lavori proseguiranno fino a sabato, al Glamping di Capalbio, coinvolgendo tecnici ed esperti del settore, arrivati in Maremma da tutto il mondo.

"L’obiettivo – spiegano i promotori dell’incontro – è formare circa le modalità finanziarie pubbliche e private per la gestione e tutela dei terreni naturali, tramite esperti e relatori qualificati a livello mondiale, oltre che aumentare la conoscenza reciproca tra relatori e pubblico per future sinergie".

Una parte del seminario sarà infatti dedicata alle fonti di finanziamento pubblico destinate a progetti tematici e ambientali in Italia, tra cui il Programma Life che, in varie declinazioni, ogni Paese membro della Ue ha attivo e che verrà presentato da un rappresentante del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. "Abbiamo creduto in questo progetto da subito – commenta Francesco Marcone, responsabile Conservazione Oasi della Fondazione Wwf – perché permette una migliore gestione e reperimento di risorse per la tutela della natura, per questo siamo onorati di avere organizzato il primo evento di questo tipo in Europa proprio a Capalbio".

"Nonostante circa il cinquanta per cento delle aree naturali europee siano private – aggiunge Stefano Picchi, esperto del Wwf e docente all’Università di Bologna in Conservation finance – i finanziamenti a loro diretti sono ancora scarsi e difficili da ottenere, dunque è importante trovare risorse alternative come è prassi in altri Paesi del mondo".

Il contesto si trova all’interno della Strategia sulla Biodiversità per il 2030 intitolata ‘Riportare la natura nelle nostre vite’, in cui la Commissione Europea propone di incrementare e ampliare la rete di aree protette e sviluppare un ambizioso piano di ripristino degli ambienti naturali. "Obiettivi – concludono gli organizzatori – che possono essere realizzati solo con il sostegno dei proprietari terrieri privati. Per questo gli interventi saranno finalizzati a promuovere le attività di conservazione dei terreni privati, sostenere i proprietari che gestiscono la natura protetta nell’Unione Europea, migliorare gli incentivi e i finanziamenti, promuovere l’impegno dei cittadini nel sostenere questi progetti".

Riccardo Bruni