REDAZIONE GROSSETO

Fosso Beveraggio, Barocci: "Inquinamento dopo gli ultimi temporali. Acque luride in mare"

Il Forum Ambientalista denuncia ancora sversamenti dalle fogne. "Le acque nere non trattate arrivano in mare a Marina. Ecco perché"

Roberto Barocci

Roberto Barocci

Grosseto, 22 agosto 2024 – Primi temporali in città e i problemi sono sempre gli stessi. Soprattutto in alcune zone, come quella del fosso Beveraggio, al centro ormai da anni di una querelle ambientale, portata avanti da Roberto Barocci, responsabile del Forum Ambientalista. "Per due volte – inizia Barocci – il 18 e 19 agosto scorsi, dopo i temporali, il sistema fognario della città ha scaricato sul fosso Beveraggio grandi quantità di acque nere non trattate, che anche recentemente l’Asl ha formalmente definito pericolose per la salute pubblica".

Barocci prosegue: "Il 19 abbiamo filmato e misurato analiticamente la velocità di deflusso di queste acque luride nel loro percorso verso il mare di Marina di Grosseto in tre tratti diversi, poiché i tecnici chiamati nel luglio 2023 dal Comune di Grosseto a relazionare alla Commissione Ambiente hanno sostenuto che quelle acque non possono arrivare al mare, perché il fosso Beveraggio sarebbe in contro pendenza e la vegetazione ripariale consentirebbe di depurarle. La velocità di deflusso delle acque nei canali varia, ovviamente in funzione della diversa sezione degli stessi, della pendenza e della portata". Barocci, come sua abitudine, porta esempi concreti: "Nel tratto iniziale, poco superiore ai 2,6 chilometri, del fosso Beveraggio e del fosso Barbanella, in cui confluisce il Beveraggio, la velocità media è stata di 2 minuti e 42 secondi ogni 100 metri, quindi una velocità di 0,6 metri al secondo. Pertanto in 1,20 ore le acque luride, come i filmati confermano, arrivano nel canale San Rocco, che dopo altri 4,3 chilometri, all’altezza di Principina Terra, le scarica sull’emissario e da lì al mare. Le sponde e l’alveo del canale San Rocco sono in cemento e la sezione è costante, per cui da questo punto al mare la fitodepurazione prodotta dalla vegetazione ripariale, invocata come salvifica dai tecnici consultati alla Commissione Ambiente del Comune di Grosseto, opera molto marginalmente".

L’ambientalista aggiunge: "Rammentiamo che in partenza sul fosso Beveraggio la concentrazione di batteri fecali, misurata da Arpat, è stata di 400 volte oltre i limiti di legge per la balneabilità nelle acque di mare. Sul Canale San Rocco la velocità media, calcolata analiticamente, è stata di 0,25 metri al secondo. Pertanto all’1,20 ore del primo tratto si sommano altre 4,77 ore del tratto del canale San Rocco fino all’emissario, anch’esso lastricato, che arriva a mare dopo altri 6,5 chilometri. Se anche nell’emissario la velocità si riducesse ad un terzo o un quarto della precedente, è dunque dimostrato che entro 24 ore le acque fortemente inquinate e pericolose per la salute pubblica del fosso Beveraggio arrivano al mare". Secondo Barocci "pur ammettendo una diluizione di tali acque, che in occasioni di piogge molto estese su tutta la piana grossetana può dimezzare di alcune volte la concentrazione di partenza, riteniamo che tecnici competenti dovrebbero suggerire agli amministratori verifiche molto più serie sulle acque che arrivano al mare in occasione dei continui e affatto eccezionali sversamenti dello scar icatore di piena sul Beveraggio della rete fognaria di Grosseto. "Ricordiamo le richieste – chiude Barocci – che, un anno fa, le associazioni di tutela ambientale del territorio avevano formalmente avanzato all’Amministrazione comunale di Grosseto. Tali richieste sono consultabili sul sito del Comune".