REDAZIONE GROSSETO

Ristorante di Capalbio spacciato per circolo per eludere il fisco: frode da 150mila euro

I militari della Guardia di Finanza hanno scoperto l'illecito grazie ad un'accurata indagine

Guardia di Finanza (archivio)

Grosseto, 1 giugno 2022 - Lo spacciavano  un circolo ma in realtà era un ristorante, che lavorava solo d'estate e di sera a Capalbio. A scoprirlo la Guardia di Finanza, che ha svolto un'indagine approfondita anche tramite gli accertamenti bancari e l'individuazione degli avventori presenti al circolo, tutti o privi di alcun titolo 'associativo' o in procinto di compilare una semplice scheda informativa per ottenere sul momento una tessera simbolica.

I clienti individuati hanno ammesso di non aver mai partecipato all'attività associativa come invece prevedono le norme, fruendo però del servizio di ristorazione offerto dall'attività, che proponeva piatti tipici maremmani con conseguente pagamento del dovuto. Del resto, i titolari del finto circolo non hanno neanche fornito alcuna documentazione che testimoniasse l'attività 'socio-culturale' e la partecipazione di associati.

L'analisi delle entrate e delle spese del ristorante e dei titolari responsabili, ha fatto emergere come nel corso degli ultimi anni (sia prima che durante le ultime estati nel periodo covid) siano stati omessi ricavi 'in nero' per 120mila euro, con violazioni Iva per altri 30mila. Dal complesso degli accertamenti svolti è quindi emerso come l'attività non abbia rispettato i requisiti previsti.

In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe imprese che rispettano le norme. Il ristorante è stato pertanto qualificato come attività d'impresa di fatto, con conseguente rideterminazione della base imponibile ai fini Ires, Irap e Iva.