REDAZIONE GROSSETO

FuoriCentro: nuovo centro diurno per disabili a Grosseto

A Grosseto nasce FuoriCentro, un centro diurno per disabili gestito da Uscita di Sicurezza e finanziato dal Comune.

La Lim all’interno della struttura «FuoriCentro», che è stata inaugurata. ieri

La Lim all’interno della struttura «FuoriCentro», che è stata inaugurata. ieri

Senza dubbio è uno spazio molto bello e nuovo, ma ciò che colpisce è lo scopo. FuoriCentro è il nuovo centro diurno per le persone con disabilità a Grosseto. La struttura, voluta e finanziata dal Comune di Grosseto, è gestita dalla cooperativa sociale Uscita di Sicurezza. Saranno quasi 500 metri quadri, funzionali e luminosi, e un ampio spazio esterno pronti ad accogliere le persone adulte con disabilità, durante la giornata, per cinque giorni a settimana, e si trova in Via Monteverdi 14/16. Accederanno persone dai 18 ai 65 anni in stato di gravità certificata, secondo il regolamento redatto dal Coeso.

"Abbiamo voluto fare questo spazio per le persone che non saranno più i nostri ospiti ma d’ora in poi saranno coloro che ci ospiteranno – dichiara il presidente di Uscita di Sicurezza Luca Terrosi – potrà ospitare 18 persone disabili, scelti dal Coeso e 2 potranno fare la domanda, vedremo la modalità prossimamente. Abbiamo dunque 2 spazi liberi non convenzionati. I 18 sono già stati individuati e forse ci sarà un ricambio".

"E’ uno spazio che ospiterà le persone per sfruttare la collegialità, la condivisione, perchè spesso si tende a rimanere soli- afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna- Non accetto che esistano influenze politiche quando c’è da lavorare verso persone più bisognose e fragili, quindi collaboriamo con tutti. Il tutto vede un finanziamento di 323 mila euro".

"E’ una risposta al bisogno delle persone fragili – dice l’assessore Chiara Vazzano – ma è una parte conviviale che soddisfa bisogni di socialità e aggregazione dove le persone possono trovare un momento di aiuto e condivisione. Quando si parla di miglioramento delle qualità della vita deve essere preso in considerazione a 360 gradi l’argomento anche sotto il punto di vista aggregativo e relazionale".

"Abbiamo collaborato con il Comune – dice Elisabetta Mori del Coeso – per far avanzare l’idea che hanno avuto affidandoci la volontà di creare un servizio sul territorio comunale che vada ad ampliare la rete dei bisogni delle persone più fragili".

Maria Vittoria Gaviano