Gabbiano sghignazzante, il raro esemplare individuato a Castiglione della Pescaia

In provincia di Grosseto è stato individuato nel 2004 anche a Principina a Mare e Bocca d’Ombrone

Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)

Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)

Castiglione della Pescaia (Grosseto), 3 ottobre 2024 - Un specie rara è stata individuata lo scorso 27 settembre nell'area della foce del fiume Bruna, a Castiglione della Pescaia. Si tratta di un esemplare di 'Leucophaeus atricilla', noto come gabbiano sghignazzante. A scoprirne la presenza Riccardo Sirna, socio e componente del consiglio direttivo del Gom, il Gruppo ornitologico maremmano Ademollo, che insieme a Marco Valentini lo ha fotografato e inserito la segnalazione sulla piattaforma eBird.

Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)
Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)

In Italia il gabbiano sghignazzante è molto raro: solo cinque le segnalazioni riconosciute negli anni dalla commissione ornitologica italiana del Centro italiano studi ornitologici. Nella provincia di Grosseto è il terzo esemplare individuato, dopo quelli trovati nel 2004 a Principina a Mare e Bocca d'Ombrone. Il gabbiano sghignazzante nidifica solitamente lungo le coste del Nord America, dalla Nuova Scozia al Golfo del Messico, compresi i Caraibi e la costa nord-occidentale del Messico. Uccello della famiglia dei Laridi, si ciba prevalentemente pesce, che cattura con rapide picchiate in superficie. A volte si nutre di piccoli mammiferi e uccelli, ma anche invertebrati terrestri e acquatici come insetti, calamari e granchi.

Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)
Gabbiano schignazzante (foto da Facebook)

«In attesa della conferma da parte della commissione ornitologica italiana - dichiara il sindaco di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi - sicuramente questa segnalazione della presenza di un esemplare così raro all'interno della nostra foce del fiume Bruna ci sorprende piacevolmente perché scoprire nei propri habitat specie particolari è sempre un arricchimento della biodiversità del territorio». «Sicuramente la grande ricchezza di cibo presente nella zona che lambisce la riserva naturale della Diaccia Botrona può essere motivo di attrazione per tale specie che trova un luogo favorevole e accogliente per fermarsi e riposarsi», conclude.