Startup in rosa per i "gemelli" diversi

"Ego-sé", presentata all'Università Cattolica come modello di commercio elettronico

Simona Sconfietti ed Eleonora Pandolfini

Simona Sconfietti ed Eleonora Pandolfini

Firenze, 10 febbraio 2015 - Personalizzare, senza dubbio. E’ questa la tendenza vincente al tempo della globalizzazione. «Iniziò Hermes con la celebre borsa Kelly, ribattezzata come la diva Grace, e adesso anche le lattine delle bibite o i barattoli di cioccolata portano il nome di chi le compra. Io ho applicato la stessa filosofia ad un oggetto particolare, i gemelli da polsino, e ho creato un’azienda che si chiama, non a caso, Ego-sé».

Simona Sconfietti racconta la genesi dell’idea che l’ha portata nel web come imprenditrice di e-commerce nel settore del lusso con una start-up innovativa. Dopo aver lavorato come analista finanziario per una grande società di Milano, la dottoressa Sconfietti ha deciso di trasferirsi a Firenze con la famiglia. E’ nella città degli orefici e della manifattura del lusso che a luglio scorso nasce l’occasione di lanciare la start-up insieme all’altra titolare, Eleonora Pandolfini, esperta di moda. La strategia di marketing digitale e il contenuto tecnologico dell’azienda tutta rosa è stata presentata all’Università Cattolica di Milano come modello innovativo di e-business.

«Dopo un’analisi di mercato – spiega Sconfietti – abbiamo visto che la domanda nel settore dei gioielli tiene, soprattutto nel lusso, e si divarica in due richieste: personalizzazione e artigianato made in Italy. In un momento di crisi abbiamo deciso di valorizzare proprio l’artigianato toscano, scegliendo gli orafi fiorentini». Azzerati i costi di magazzino, rovesciata la classica sequenza design-produzione-acquisto, sono i clienti a creare direttamente attraverso il sito, grazie ad un configuratore, l’oggetto che desiderano. «Le persone in qualche modo scelgono di essere uniche – raccontano le titolari – e vengono coinvolte in un percorso emozionale. Scelgono la pietra, il tipo di metallo, le iniziali e la fonte del carattere dei gemelli. Tutti materiali di lusso, ma i prezzi non sono proibitivi. Per ora l’unico esempio di concorrenza che abbiamo trovato è un’azienda francese che vende gioielli di lusso, ma senza configuratore».

Campagna publicitaria solo sui social network, il business plan prevede che in 5 anni il fatturato possa crescere fino a 5 milioni di euro. «Siamo in fase di espansione – concludono – e pensiamo già ad un’altra linea di gioielli da donna pensati con la stessa filosofia».

Laura Tabegna