NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Geotermia e discordia: "Cara Regione, così no"

Cittadini in assemblea a Seggiano. Raccolta di firme contro nuovi impianti

Il governatore Eugenio Giani

Il governatore Eugenio Giani

L’Amiata si divide sullo sviluppo geotermico della montagna. C’è chi crede che l’Amiata abbia già dato in materia di geotermia e che il disegno del presidente della Regione, Eugenio Giani, quello cioè di potenziare lo sviluppo geotermico questo territorio sia un passo da non compiere. Per riflettere su questo tema, e soprattutto per capire quali azioni intraprendere per contrastare l’iniziativa regionale, vecchi attivisti e giovani militanti, cittadini comuni e imprenditori residenti nelle terre dell’Amiata, della Val d’Orcia e dell’alta Maremma si sono dati appuntamento al Castello di Potentino di Seggiano. Qui sono emerse una serie di idee, alternative allo sviluppo geotermico. "Il dibattito vivace e fruttuoso – dicono gli organizzatori – ha fatto emergere alcune significative idee di azione da mettere in atto in vari ambiti, a cominciare dalla denuncia delle inadempienze della Regione Toscana". "La nostra montagna – spiegano dal coordinamento degli attivisti – è il più importante acquifero della Regione Toscana utilizzato a scopo idropotabile, avviato nel primo decennio 2000 e mai concluso". I numerosi interventi hanno sviscerato i problemi che attengono prevalentemente al tema della "non-rinnovabilità" della geotermia. "Inoltre – proseguono gli organizzatori dell’incontro a Potentino – è stato individuato per il futuro dell’Amiata la creazione di un Parco nazionale come già ipotizzato dal fondatore del Parco nazionale d’Abruzzo Franco Tassi". È emersa anche profonda preoccupazione pe le modalità con cui la Regione sta gestendo il progetto di sviluppo geotermico sull’Amiata, mediante trattativa con Enel Green Power sul rinnovo delle concessioni senza gara. "Nessuna trasparenza, limitato coinvolgimento delle comunità locali e delle amministrazioni interessate – concludono –, massima riservatezza su decisioni che potrebbero avere conseguenze sul tessuto economico e sociale del territorio, dove insistono molte prestigiose tenute e aziende agricole, vitivinicole e dell’accoglienza". A riguardo è iniziata una raccolta di firme di imprenditori, cittadini, aziende del territorio da inviare al presidente Giani, agli assessori e al Garante della Partecipazione in cui viene espresso "il dissenso sul progetto di sviluppo geotermico sull’Amiata" insieme alla "richiesta di trasparenza sul processo decisionale".

N.C.