AMIATAPer ora sono 500 le firme sottoscritte da una rappresentanza amiatina per dire ’no’ al nuovo sviluppo geotermico dell’Amiata e inviate al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. La petizione è però destinata ad aumentare di portata perché la raccolta continua, l’obiettivo dei promotori è quello di riuscire a interloquire con la regione per entrare a conoscenza dei nuovi progetti. "Vogliamo trasparenza nel processo decisionale. – sottolineano i rappresentanti del coordinamento denominato "HeartAmiata" - Si sta parlando di trasformare la montagna in un polo estrattivo minerario. La preoccupazione è alta per il notevole incremento delle centrali geotermiche previste e degli impatti che avranno sull’intero Ecosistema, sull’acquifero, sulla salute". Vengono contestati i piani portati avanti da Giani, senza coinvolgimento alcuno della cittadinanza e che prevedono il rinnovo delle concessioni ad Enel per venti anni. "Le trattative con i sindaci – proseguono i rappresentanti dei comitati - sempre più abbagliati da compensazioni ambientali e non garanti della tutela della salute e dei territori. Con le oltre 500 firme inviate al presidente Giani e agli assessori regionali i firmatari chiedono di non procedere al rinnovo delle concessioni geotermiche fino a quando non saranno garantite trasparenza, consultazioni pubbliche effettive e valutazioni ambientali indipendenti e condivise con le comunità locali".
Poi i comitati sventolano la Convenzione di Aahrus: "La convenzione obbliga le autorità a coinvolgere il pubblico su progetti con significativi impatti ambientali prima che essi vengano approvati – commentano - . E’ fondamentale dare inizio a una campagna di informazione partendo dal basso, dalle piazze , riportare l’attenzione della gente su ciò che sta accadendo nel suo territorio , che è la sua casa". Al fianco dei comitati l’associazione Italia Nostra: "Lo sviluppo geotermico è dannoso, Giani ascolti i cittadini, gli imprenditori e le associazioni". Hanno ribadito da Italia Nostra. "La Regione Toscana – ribadiscono dal consiglio regionale dell’associazione e dalle sezioni provinciali di Grosseto e Siena - non può rinnovare le concessioni geotermiche senza prima informare in modo trasparente i cittadini che negli anni hanno investito risorse economiche e personali per lo sviluppo di attività, queste sì sostenibili, in armonia con il territorio. Ricordiamo che sul Monte Amiata sono attualmente presenti cinque centrali geotermiche Enel che producono un sesto dell’intera produzione italiana di energia geotermica. Se tutti questi progetti andassero in porto il Monte Amiata sarebbe letteralmente devastato dalle trivellazioni".
Nicola Ciuffoletti