
La consigliera regionale Donatella Spadi è intervenuta sul recente Piano di investimenti stipulato tra la Regione Toscana ed Enel Green Power, che porterà alla realizzazione di tre nuovi centrali geotermiche
AMIATA
Lo sviluppo geotermico è inteso come grande occasione per la Regione e in particolare alcune aree interne, come ad esempio l’Amiata. È questo quanto emerso dalle parole di Donatella Spadi, consigliera regionale, nell’ambito della discussione sulla comunicazione sul futuro della geotermia. La percezione che ha Spadi non solo sua e non è un caso anche il comune di Castell’Azzara hanno fatto richiesta di essere inclusi tra i Comuni geotermici. "L’accordo siglato tra Regione Toscana ed Enel Green Power Italia rappresenta una grande occasione per la nostra regione – ha detto Spadi - e, in particolare, per le aree interne della provincia di Grosseto. Parliamo del rinnovo di otto concessioni geotermiche su dieci, frutto di un percorso condiviso dal Presidente Eugenio Giani insieme ai sedici Comuni geotermici". Sul fatto che Castell’Azzara ha fatto richiesta di essere inclusa tra i Comuni geotermici ha detto. "E’ un segnale forte – continua - che ci dice quanto la geotermia sia ormai riconosciuta come risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile dei territori. Con questo accordo vengono messi in campo investimenti importanti: 3 miliardi di euro nei prossimi vent’anni, di cui 400 milioni destinati direttamente ai territori. Tra le priorità ci sono la riduzione delle emissioni di CO2 grazie a nuove tecnologie ambientali e l’introduzione del teleriscaldamento, che potrà garantire un risparmio in bolletta fino al 50% per le famiglie e fino all’80% per le imprese". L’accordo tra Enel e Regione prevede tre nuove centrali, due di queste in provincia di Grosseto e una in provincia di Siena, sul Monte Amiata. "La Toscana – continua Spadi - è già oggi un punto di riferimento nazionale per la produzione geotermica, con 34 centrali in attività e una potenza di 916 MW. L’accordo prevede la costruzione di tre nuovi impianti già autorizzati – a Monterotondo Marittimo, Piancastagnaio e Bagnore – che porteranno a un incremento complessivo di 65 MW. Altri cinque progetti sono in attesa di valutazione da parte della Regione". "Si tratta – conclude Spadi - di un investimento che avrà anche ricadute occupazionali importanti: sono previste 28 nuove assunzioni dirette e un rafforzamento dell’indotto, che oggi coinvolge circa 1.500 lavoratori e oltre 80 imprese locali".