SCARLINO (Grosseto)
Uno spiraglio per i lavoratori della Venator? Forse sì. Ha infatti subito un’accelerata la realizzazione della discarica dei gessi rossi, il residuo della lavorazione del biossido di titanio che si realizza nello stabilimento del Casone di Scarlino, nell’ex bacino fanghi Solmine, che si trova ad ovest dell’impianto della multinazionale inglese. Il 12 di agosto a Firenze è stata infatti fissata la Conferenza dei Servizi che darà il via libera alla costruzione della discarica. Il settore Valutazione impatto ambientale della Regione ha comunicato il giorno dove si svolgerà, in modalità sincrona, la riunione e dove verranno valutate tutte le osservazioni. La Regione Toscana il 6 giugno aveva chiesto a Venator di inviare alcune integrazioni alla documentazione per avviare il procedimento così da arrivare alla decisione definitiva. Venator ha presentato un progetto modificato fino a prevedere una nuova messa in sicurezza dell’area, che era già stata bonificata e certificata negli anni ‘90, prevedendo il conficcamento nel terreno di barriere lungo tutto il perimetro dei dieci ettari che ospiteranno i gessi rossi. Ma non solo: a terra verranno stesi dei teli isolanti sormontati da uno strato di argilla, in modo da isolare le ceneri di pirite che già sono state depositate. Verrà infine anche realizzata una rete di raccolta delle acque per convogliare quelle di dilavamento all’impianto di trattamento già esistente. Un lavoro che dovrebbe essere concluso in 4-5 mesi. La nuova discarica potrà ospitare 620mila metri cubi di gessi per il tempo necessario a Venator di avere il tempo a disposizione per farsi approvare il progetto della discarica della Vallina a Filare di Gavorrano. Assicurando la continuità produttiva rimettendo in produzione due linee delle tre di cui è dotato l’impianto.
Matteo Alfieri