REDAZIONE GROSSETO

"Giannutri, isola soffocata dalle barche sotto costa"

Legambiente denuncia: "Si registrano continue violazioni delle ordinanze"

Giannutri ha dei fondali bellissimi. Un Paradiso marino. In molti vorrebbero ammirarlo, ma in estate – e soprattutto in un’estate come questa di prolungata alta pressione – si incontrano non poche difficoltà a causa del numero esagerato di imbarcazioni chi si ancorano o si ’ormeggiano’ sotto costa. Una cattiva abitudinche secondo Legambiente si ripete ogni anno e che, dunque, puntualmente, si ripresenta anche in questo 2022. Le foto scattate dall’associazione ambientalista lasciano pochi spazi al dubbio.

"E’ quasi impossibile nuotare con maschera e pinne, c’è il rischio di essere colpiti da una imbarcazione – afferma il responsabile Legambiente Arcipelago Toscano per Giannutri, Emanuele Zendri – Ciò accade nel Golfo dello Spalmatoio, ma anche a Cala Maestra. Qui l’ordinanza balneare impedisce proprio di ancorarsi eppure sabato scorso c’erano 5 grossi motoscafi (alcuni rimasti tutta la notte) che l’avevano occupata completamente. La Capitaneria di porto chiamata ripetutamente non è purtroppo, riuscita ad intervenire perché impegnata in altre attività. Giannutri risulta così essere fuori controllo per lunghi periodi, cosicché i comportamenti illegali che mettono in pericolo i bagnanti e distruggono i fondali sono ormai la prassi".

Secondo Legambiente tutto questo succede soprattutto perché il Golfo dello Spalmatoio e Cala Maestra non rientrano all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Infatti, il decreto del Ministero dell’Ambiente del 21 luglio 1989 non faceva rientrare queste zone nelle misure di salvaguardia. Ma si tratta di una decisione temporanea in della futura Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano. Adesso, però, sono trascorsi 26 anni dall’istituzione del Parco Nazionale e nulla è successo.

"Non è quindi, più tollerabile il far west che regna lungo le coste di Giannutri – conclude Legambiente – che mette in pericolo i bagnanti e produce danni ai fragili ecosistemi marini dell’isola. Se per carenza di mezzi e personale si rende impossibile alle forze dell’ordine di far rispettare leggi e ordinanze c’è qualcosa che non funziona, il tutto nel bel mezzo di quello che l’Italia presenta come un’Area marina tutelata: il Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos.Chiediamo che il Ministero della Transizione Ecologica si attivi finalmente affinché venga, una volta per tutte, istituita l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano".