Grosseto, 9 gennaio 2025 – Sono 360,2 i milioni di euro destinati al gioco d’azzardo nel 2023 nel territorio dell’area sociosanitaria grossetana, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Dogane e Monopoli ed elaborati per conto del Coeso dalla Simurg Ricerche. Una cifra che supera di 31 milioni di euro quella dell’anno precedente, che si attestava sui 329 milioni di euro, e che è composta da 199 milioni di euro destinati alla rete telematica e 161 milioni di euro nella rete fisica.
“Si tratta – dice il presidente del Coeso Antonfrancesco Vivarelli Colonna – di un fenomeno preoccupante. Dal giorno del mio insediamento alla guida del Coeso e in tutte le pratiche messe in campo come sindaco sto puntando a implementare le azioni di contrasto alle ludopatie. Stiamo portando avanti interventi con gli enti del terzo settore, per programmare azioni che vedano al centro le scuole e la popolazione. Questi programmi prenderanno avvio da fine gennaio e proseguiranno per almeno un anno, con risorse regionali. Ulteriori progetti sono in cantiere: credo che l’azione congiunta tra Coeso Sds, Comuni, Asl, famiglie e attori del terzo settore sia la chiave per giungere a un risultato che metta di nuovo al centro le persone. Dobbiamo agire soprattutto sul versante preventivo, andando a formare cittadini consapevoli del disastro che la ludopatia comporta. C’è anche un chiaro problema con quel che avviene in Rete: il web, per molti aspetti è uno strumento straordinario, ma in alcuni casi, in assenza di normative specifiche e semplici da far rispettare, come per quanto riguarda i giochi d’azzardo on-line, può rivelarsi, soprattutto a certe età, devastante”.
Nella rete fisica il 29% della cifra è stata spesa in videolottery, il 28% in slot machine, il 18% nelle lotterie istantanee, seguite da altri tipi di gioco (11% del totale), dal lotto (8%) e dalle scommesse sportive a quota fissa (6%), mentre nella rete telematica a fare da padrone sono i giochi di abilità, che rappresentano l’80% della somma giocata, seguiti dalle scommesse sportive a quota fissa (il 14%) e da altri tipi di gioco (il 6%).
Si stima che, nel 2023, il 35% delle persone di età compresa tra i 18 e gli 84 anni residenti nell’area sociosanitaria grossetana abbia giocato d’azzardo: si tratta di circa 50mila persone e, secondo i dati dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, l’1,6% dei giocatori ha un profilo di rischio moderato o severo ed è un possibile giocatore patologico.
“La situazione – dichiara Tania Barbi, direttrice del Coeso – mette in rilievo come la dipendenza da gioco d’azzardo sia una delle patologie emergenti, di cui conosciamo solo la punta dell’iceberg. Attenzione particolare dovrà essere posta, quindi, nell’informare, formare e promuovere azioni concrete a tutela soprattutto delle nuove generazioni, che sembrano essere molto colpite da questo devastante fenomeno”.