REDAZIONE GROSSETO

Gli stereotipi da cancellare. Se il gioco è più di un gioco

Le bambole, per decenni, sono state tutte magre, bionde e con occhi celesti. Messaggi sbagliati. SCUOLA MEDIA DI MARSILIANA.

Adesso le bambole vengono proposte in modo tale da non creare «modelli» unici

Adesso le bambole vengono proposte in modo tale da non creare «modelli» unici

Le bambole sono giocattoli che accompagnano la crescita di milioni di bambini. Da sempre, sono state uno strumento di gioco e di immaginazione, un modo per rappresentare storie. Ma, nel corso degli anni, il mondo delle bambole ha subìto un grande cambiamento.

Oggi c’è una crescente attenzione a rappresentare, attraverso di loro, tutte quante le persone, indipendentemente dall’aspetto, dal colore della pelle, dalle abilità o dal genere. Ciò apre all’inclusività e sta diventando sempre più importante nel mondo del gioco. In passato, molte bambole erano un po’ tutte simili: avevano, solitamente, la pelle chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri. Per tanto tempo, esse hanno dominato gli scaffali dei negozi, creando uno stereotipo di bellezza che escludeva chi non rientrava in quel modello, la qual cosa non solo limitava la fantasia dei bambini, ma consegnava loro anche un messaggio sbagliato. Insomma, sembrava che solo chi si avvicinasse a quell’idea di bellezza fosse "giusto" o "accettato".

Fortunatamente, le cose stanno cambiando. Attualmente molte case di produzione stanno riflettendo la realtà in modo più autentico: vengono fabbricate bambole con diverse tonalità di pelle, di occhi e di capelli, che rappresentano i vari gruppi etnici. Non solo: sul mercato se ne trovano alcune con occhiali, cicatrici o disabilità. Ad esempio, una delle marche più conosciute, la Barbie, ha lanciato una serie di bambole che mostrano la diversità. Non si tratta più solo di creaturine perfette, ma ce ne sono di alte, basse, curvy, magre, bionde, brune e anche con protesi. Esse ora "svolgono" anche professioni che erano un tempo considerate maschili" (sono vestite da astronaute, pilote o ingegnere). È un modo per dire a tutte le bambine che possono diventare ciò che vogliono, senza dover seguire regole stereotipate.

Le bambole costituiscono anche validi strumenti per costruire il nostro concetto di bellezza e di normalità. Rappresentare la diversità nelle bambole significa anche insegnare ai più piccoli a rispettare le differenze, a non giudicare le persone solo dall’aspetto, ma ad apprezzarle per quello che sono veramente. Ogni passo verso l’inclusività è un passo verso una società più aperta e accogliente. La cosa più bella di questo cambiamento è che non riguarda solo le bambole. Si sta iniziando a vedere una maggiore inclusività in tutto il mondo dei giocattoli, dei cartoni animati, dei libri e dei film.

I piccoli imparano, così, fin dalla tenera età, che il mondo è fatto di persone diverse e che la diversità è una ricchezza, non una debolezza. Ogni persona è unica e la bellezza sta proprio nelle differenze.