REDAZIONE GROSSETO

A Grosseto il primo impianto in Toscana di Cardiomems nei pazienti scompensati

Intervento eseguito dall’èquipe della Cardiologia grossetana che migliora la performance di presa in cura e tempi di attesa

L'equipe di cardiologia

Grosseto, 27 gennaio 2024 – E' stato eseguito dalla Cardiologia dell'ospedale Misericordia di Grosseto il primo impianto in Toscana di Cardiomems, dispositivo per il telemonitoraggio della pressione arteriosa polmonare. "Si tratta di una procedura indicata nei casi di scompenso cardiaco cronico - spiega il dottor Andrea Picchi, responsabile del laboratorio di Emodinamica - Questi pazienti, nonostante la terapia farmacologica ottimizzata, sviluppano periodicamente un accumulo di liquidi con aumento delle pressioni del circolo polmonare che li costringono a frequenti ricoveri ospedalieri in urgenza per edema polmonare acuto, sottoponendoli a un elevato rischio. Il sistema Cardiomems è un dispositivo delle dimensioni di una graffetta che, una volta posizionato nell'arteria polmonare con una procedura minimamente invasiva, monitora le variazioni di pressione al fine di segnalare un peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Il sensore trasmette quotidianamente in modalità wireless i valori di pressione nell'arteria polmonare al team clinico della Cardiologia, che può in tal modo intervenire apportando in tempo reale le modifiche terapeutiche necessarie a scongiurare la riacutizzazione dello scompenso cardiaco e il ricorso a nuove ospedalizzazioni".

"L'impianto del Cardiomems è un traguardo importante nella gestione del paziente scompensato che ci fa fare un passo in avanti nella prevenzione di eventi critici, potenzialmente anche letali. E' il risultato del lavoro di squadra di tanti professionisti che con abnegazione e competenza hanno reso la Cardiologia di Grosseto insieme alle altre realtà aziendali, un servizio di eccellenza della Asl Toscana sud est - afferma il dottor Ugo Limbruno, direttore Uoc Cardiologia - Il sistema Cardiomems rientra in un modello clinico più ampio da noi adottato che fa del monitoraggio remoto uno strumento fondamentale per il miglioramento della presa in cura del paziente cardiopatico, impiegato dal 2020 per il controllo a distanza dei pazienti sottoposti a impianto di pacemaker e defibrillatore".