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Grosseto non dimentica la storia Celebrati gli ottanta anni della strage di Pasquetta del 1943

Nella cripta del Sacro Cuore, che conserva i nomi della 134 vittime del bombardamento, il vescovo emerito Cetoloni ha celebrato la messa di suffragio. Presente l’assessore Agresti e le autorità militari.

Grosseto non dimentica la storia Celebrati gli ottanta anni della strage di Pasquetta del 1943

Nella cripta della basilica del Sacro Cuore ieri mattina si è svolta la messa di suffragio per le vittime del bombardamento aereo sulla città di Grosseto. Si sono così celebrati gli ottant’anni di quel 26 aprile 1943 che sconvolse la città mietendo 134 vittime innocenti, di cui ancora oggi la cripta conserva i nomi, come un vero e proprio sacrario. La messa è stata celebrata dal vescovo emerito Rodolfo Cetoloni, assistito da don Franco Cencioni e dai padri guanelliani che reggono la basilica. Presenti alla cerimonia il prefetto Paola Berardino, l’assessore comunale alla Cultura Luca Agresti, il presidente regionale dell’Associazione Vittime Civili di Guerra Aldo Ierardi e quello provinciale Mario Falconi, il questore Antonio Mannoni, il comandante dei Carabinieri Giuseppe Adinolfi, della Guardia di Finanza Nicola Piccinni, del Savoia, della Polizia Municipale Alessio Pasquini, i labari e rappresentanze di Cri, associazioni combattentistiche e d’Arma e soprattutto tanti fedeli, tra cui i parenti delle vittime del bombardamento aereo sulla città di Grosseto e qualche superstite della strage. Le parole del Vescovo Cetoloni hanno saputo toccare il cuore dei presenti: "La memoria deve essere animata dalla fede" ha detto monsignor Cetoloni. "Quel Lunedì di Pasqua fu una strage un atto di grave violenza, ma quella violenza viene seminata anche oggi in tante parti del mondo e noi dobbiamo pregare perché il male non sconfigga il nostro bisogno di vita, di convivenza e di pace". L’ambiente, quasi ovattato, protetto, della cripta ha fatto il resto, dando il senso della pietas cristiana verso tutte le vittime, di cui molti bambini, i cui nomi sono incisi nelle nicchie sulle pareti. Inoltre, come noto, dietro l’altare, all’interno di una tomba monumentale in marmo offerta all’epoca dai fratelli Egisti, che furono i costruttori della basilica (la più grande in Europa dell’immediato dopoguerra), riposa il vescovo di allora Paolo Galeazzi che venne sepolto accanto alle vittime di quel massacro. E intanto la libreria "Paoline", su suggerimento delle Diocesi, nello specifico di monsignor Franco Cencioni, da alcuni giorni ha allestito una sua vetrina con i libri dedicati a questa tragedia ("L’uovo di colore oliva" e la sua riedizione "Operazione uovo di Pasqua" scritti da Silvio Ghiara e Guido Scarlini) e altre pubblicazioni sulla pace, perché come ha detto don Franco ‘il 26 aprile sia sempre una giornata di pace’".

Rossano Marzocchi