
Una stazione ferroviaria
Grosseto, 10 settembre 2014 - Treni non prenotabili, Memorario ancora lontano, lunghe attese, orari senza copertura e vagoni non sempre all’altezza di una linea ferroviaria che, sul piano tecnologico, sarebbe seconda soltanto all’alta velocità: la linea Genova-Roma, che passa da Grosseto. Per alcuni treni, forse, sarebbe più corretto dire «passava» da Grosseto. Questo è infatti il timore di chi ha avuto modo di accorgersi di alcune «anomalie» nell’orario a partire dal 21 di questo mese sui treni a lunga percorrenza. Gli Intercity 1534 e corrispondente da e per Milano non sono prenotabili, come il Frecciabianca 9772 delle 13.32 per Milano. Anche il Frecciabianca 9764 da Roma per Torino delle 8.32, Ic 505 proveniente da Ventimiglia per Roma delle 12.24 e l’Intercity 511 da Torino per Napoli da Grosseto risultano tutti non prenotabili. Per i primi due pare si tratti di una inibizione decisa dal settore marketing. Grosseto, 10 settembre 2014 - «IL CHE non sembra suonare come un ottimo auspicio — ci dice Valentino Bisconti (Sel), ex presidente della commissione provinciale infrastrutture — perché di solito quando accadono queste cose o li deviano via Firenze o li sopprimono o tolgono la fermata a Grosseto». Riorganizzazione? Lavori di manutenzione in corso? Un cambio di strategia per le biglietterie? Di certo la mancata prenotabilità fa suonare un campanello di allarme su quello che sarà il futuro assetto della stazione di Grosseto, le cui criticità comunque ci sono e sono evidenti da tempo. Se infatti a Orbetello ci sono buchi anche di 2 ore, come quello tra le 8.30 e 11.39 per andare verso nord e dalle 10.29 e 12.24 verso sud, per la stazione di un capoluogo di provincia non può certo essere adeguato avere solo tre collegamenti diretti per Firenze nell’arco della giornata (5.25, 6.57 e 13.50). «Assolutamente insufficienti e inadeguati — ribadisce Bisconti — anche perché l’unico decente è il treno delle 6.57, gli altri due hanno tempi di percorrenza lunghissimi. Per non parlare della chiusura delle linea di Siena che al momento ancora taglia fuori i cittadini grossetani dalla possibilità di raggiungere il capoluogo di Regione. Si tratta di usare meglio le nostre risorse. Il Regionale 6777 arriva a Grosseto da Campiglia alle 7.55 e resta fermo fino alle 13.08, col macchinista che rimane inutilizzato per 5 ore e potrebbe coprire lo spaventoso buco della mattina con un servizio di spola fra Orbetello e Livorno». LE INFRASTRUTTURE si confermano insomma una nota dolente per la Maremma. Se infatti la storia infinita dell’autostrada tirrenica ha avuto per il momento come unico risultato quello si aver costretto gli utenti su una statale fatiscente e pericolosa come l’Aurelia che non è mai stata messa in sicurezza, sul versante ferroviario le «riorganizzazioni» che si sono seguite negli ultimi anni non sono certo servite ad aumentare i servizi, come confermano le riduzioni di orario nelle biglietterie e l’esclusione di Grosseto dal Memorario, che funziona invece in tutto il resto della Toscana. «Ricordiamoci un episodio — conclude Bisconti — quando alla metà degli anni Novanta venne fuori una voce che paventava la soppressione della fermata a Grosseto per i treni Intercity, il senatore Silvano Signori, politico che aveva a cuore gli interessi della sua Provincia, andò a Roma e si fece sentire. Al successivo cambio orario gli Intercity fermarono tutti a Grosseto e pure a Orbetello e Follonica. Oggi, invece, chi dovrebbe farsi sentire cosa fa?». Riccardo Bruni