A quindici anni dalla fondazione, l’Osservatorio La Pievaccia si propone nuovamente come luogo di incontro, dialogo e riflessione in un periodo in cui il territorio affronta trasformazioni profonde.
"Stiamo assistendo a trasformazioni – spiegano – che cambieranno probabilmente i connotati della nostra zona, come la chiusura dell’industria pesante, simboleggiata dal recente abbattimento delle ciminiere di Torre del Sale. Ciò che ci preoccupa è che nessuno pare occuparsi di cosa ci sarà dopo un’economia che, come la conoscevamo, non ci sarà più. Questo processo non solo pare inavvertito dalla politica locale, ma conseguentemente non è diventato oggetto di confronto con i cittadini".
Oltre all’industria, anche il tessuto sociale e commerciale appare in crisi. "Anche le attività commerciali chiudono – continuano – per lasciare il posto ad appartamenti esclusivamente ad uso estivo. I residenti diminuiscono eppure non si riescono a trovare appartamenti da affittare per l’intero anno, sul turismo poi non è mai stato veramente investito, il lavoro non c’è". Ma il reale punto critico secondo l’Osservatorio è l’assenza di un reale dialogo tra istituzioni e cittadinanza: "I cittadini non vengono sufficientemente informati – insistono –, mai coinvolti, mai messi davvero a conoscenza dei fatti avviando riflessioni per prendere una posizione consapevole e dare una direzione a questa città. Solo così la città potrebbe essere vissuta, amata e rispettata, in primis da chi la vive. La partecipazione ai processi sociali e politici è fondamentale nella costruzione di una consapevolezza partecipativa, senza il quale la città è destinata a spegnersi".
L’Osservatorio si pone come punto di partenza per costruire una città più consapevole e partecipativa e aprirà tavoli tematici dedicati ai diversi argomenti, ospitando cittadini e professionisti per ottenere una discussione pubblica e apolitica, creando momenti di conoscenza, democrazia e socialità.
Viola Bertaccini