MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

I figli e la festa del babbo: "Sì, è un momento importante. Va oltre la semplice ricorrenza"

I ragazzi grossetani dicono di considerare questa data come un giorno speciale "Tra studio e lavoro, spesso passiamo poco tempo insieme. Invece dobbiamo farlo".

La «Festa del babbo» (o del «papà», a seconda dei luoghi) continua a rappresentare un momento importante

La «Festa del babbo» (o del «papà», a seconda dei luoghi) continua a rappresentare un momento importante

Che si chiami babbo o papà poco importa. E’, e rimane sempre, una delle figure più importanti nella vita dei figli, un faro, un punto di riferimento. Quando si cresce specialmente diventa così, se avessimo chiesto cosa fosse il proprio babbo (o papà, insomma) ad un bambino, la risposta più frequente e gettonata sarebbe stata una sola: il mio supereroe. Spalle forti da farti vedere il mondo come i grandi, facendoti salire a "cavalcioni" per provare quella sensazione da adulto facendo correre in un istante gli anni. Babbo è pazienza e soluzione, a qualsiasi problema. Oggi è la sua festa, una ricorrenza che si porta dietro sempre scie differenti di pensiero, specialmente dovute anche alla situazione attuale che sta vivendo una persona. Quindi ecco cosa ne pensano i giovani grossetani, che oltre alla festa hanno parlato anche un po’ dei loro "supereroi".

"Babbo è particolare, per lui il regalo deve avere requisiti particolari – dice Sofia Tizzi, 21 anni, studentessa –, quindi la scelta ricade sul prendere le paste. Babbo ha una passione: si è costruito una pista ed ha macchinine telecomandate, ma devono essere sempre in un determinato modo. Ma non è un appassionato delle feste, passiamo momenti insieme piuttosto che farci i regali, non siamo abituati. Certo potrebbe fargli piacere ma non è nelle nostre priorità. Babbo è la mia versione maschile, se mi dovessero chiedere chi vorresti al tuo fianco da grande direi una versione più giovane di babbo. E’ premuroso, è troppo divertente. Voglio una persona che mi faccia ridere come lo fa lui con me, mi rivedo in lui, siamo molto simili caratterialmente, mi sa prendere. In casa parliamo liberamente di tutto, non c’è vergogna, mentre mamma molte volte mi chiede cosa ho, lui già lo sa. Babbo è il mio supereroe, entrambi i miei genitori, gli devo tutto".

"Mi piace molto come festa – dice Aurora Benedetti, 24 anni, studentessa –, come tutte le ricorrenze come la festa della mamma o delle donne. Non sempre negli anni è stato possibile festeggiarlo, specialmente da quando siamo cresciute io e mia sorella, ma cerchiamo di organizzare sempre qualcosa di semplice in famiglia, come una cena. E’ importante non per la giornata in sé, perché sono ricorrenze, ma perché crescendo si tende a perdere un po’ il contatto con i genitori e queste giornate ti fanno ricordare le cose importanti. Babbo è una persona importante per me, come è importante passare del tempo con lui. E’ una persona fantastica, molto cocciuta, ma ci vuole bene e mi fa piacere di saperlo vicino anche quando sono distante per l’università e quindi visto che stiamo poco insieme è bello poter passare del tempo con lui".

"Lo festeggio ogni anno – spiega Sofia Famiani, 24 anni dipendente –, con un dolcino fatto da mamma o con una torta colorata. O gli compro un pensierino. Gli auguri glieli faccio subito però, a prescindere della torta o regalo. Rispetto a quando ero più piccola è diverso, adesso c’è il ricordo di quel periodo lì, il tempo passa ma sono ricordi indelebili, sia nella mente che nel cuore".

"Di solito andiamo a cena fuori – dice Lorenzo Ruggero Pelosi, 24 anni, dipendente –. Lo festeggiamo sempre con mia sorella e mio fratello, se non ci sono andiamo a fare un aperitivo. E’ una ricorrenza che mi piace, un pensierino glielo porto sempre. Lo vivo in maniera diversa da quando ero piccolo, avendo i genitori separati lo festeggio di più rispetto a prima vedendolo meno. Per me babbo da piccolo era il mio supereroe, adesso dico che é il mio amico, mio fratello". "Per me la festa del babbo é come tutte le ricorrenze un modo per fare consumismo – dice Federico Bartali – non mi piace, la trovo solo un modo per ricordarlo solo quel giorno lì comprando un regalino. E’ molto commerciale. Da piccolo forse la vivevo meglio, gli facevo un regalino ma è successo poche volte".

Maria Vittoria Gaviano