REDAZIONE GROSSETO

I giovani e la radio che ascolta. La guerra raccontata da chi la vive

Il punto di vista di chi sta crescendo con il peso del conflitto fra Russa e Ucraina. SCUOLA MEDIA "PASCOLI" - GROSSETO.

Alcuni studenti nello studio di registrazione impegnati nella preparazione del podcast

Alcuni studenti nello studio di registrazione impegnati nella preparazione del podcast

Quest’anno, la Scuola Secondaria Giovanni Pascoli ha avviato un progetto che ha portato la radio tra i banchi di scuola. Grazie alla presenza di uno studio di registrazione, gli studenti hanno avuto l’opportunità di creare podcast su temi che ci riguardano da vicino. Il tema principale è stato "Il punto di vista dei giovani sulla guerra", in particolare il conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Abbiamo intervistato due ragazze straordinarie: Alina, una ragazza russa di 13 anni, e Maria, una ragazza ucraina della stessa età. Alina, che vive a Mosca, ha parlato della difficoltà di parlare apertamente della guerra con gli adulti. "Mi sento spesso confusa – ha detto Alina – perché quello che sento in famiglia è diverso da ciò che vedo sui giornali o in televisione. Mi piacerebbe che le persone comprendessero che non tutti in Russia sono d’accordo con quello che sta succedendo". Dall’altra parte, Maria, originaria di Kiev, ci ha raccontato delle difficoltà che la sua famiglia sta affrontando, ma anche della speranza che porta nel cuore. "La guerra ci ha cambiato, ma non voglio che ci faccia dimenticare chi eravamo prima – ha affermato Maria –. Anche se ho paura, non smetto mai di sperare che tutto questo finisca".

Un argomento che è emerso è stato il contrasto tra le notizie che i giovani ricevono e la difficoltà di comprendere quale sia la verità. "Su internet, ci parlano tanto di queste guerre, ma quando parlo con chi la guerra la vive in prima persona, trovo informazioni completamente diverse", ha commentato Renis, uno degli studenti coinvolti nel progetto. Grazie allo studio di registrazione della scuola, abbiamo potuto registrare le interviste e mixare i nostri podcast, imparando a usare le tecnologie per la produzione audio. Ogni fase del progetto è stata un’opportunità per esplorare il mondo della radio e per esprimere il nostro punto di vista, con l’intento di dare voce a chi vive la guerra.

"Siamo abituati a pensare che la guerra sia qualcosa di lontano, ma quando sentiamo voci come quelle di Alina e Maria, capiamo che la guerra è davvero vicina e ci tocca anche da qui", ha commentato Bianca, una delle compagne di classe. Questa esperienza rappresenta solo l’inizio di un progetto più ampio che porterà la nostra scuola nel mondo delle onde radio. Quest’anno, infatti, si celebra il centenario della prima trasmissione radiofonica in Italia. I prossimi podcast affronteranno temi come la musica, la cultura giovanile e altri argomenti che riguardano noi ragazzi. In questo modo, il progetto non solo ci ha permesso di imparare a fare radio, ma ci ha anche insegnato quanto sia importante ascoltare e condividere le storie di chi, come noi, vive un presente pieno di emozioni, sfide e speranze.