NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

I parchi eolici della discordia: "Nessun impianto in zone di pregio". I sindaci vanno dal Sottosegretario

Vivarelli Colonna, Ginesi e Fusini incontrano Barbaro. Rossi (FdI): "Assurdo pensare certi progetti"

Vivarelli Colonna, Ginesi e Fusini incontrano Barbaro. Rossi (FdI): "Assurdo pensare certi progetti"

Vivarelli Colonna, Ginesi e Fusini incontrano Barbaro. Rossi (FdI): "Assurdo pensare certi progetti"

Tutti contro le pale eoliche del parco che dovrebbe sorgere a cavallo fra i territori comunali di tra Magliano e Scansano. A prendere posizione contraria sono anche il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d’Italia componente Commissione Ambiente della Camera.

"Martedì sarò a Roma per incontrare il sottosegretario di Stato Claudio Barbaro e portare ancora una volta la voce della Maremma contro la realizzazione del parco eolico – annuncia il sindaco di Grosseto –. Si tratta di un incontro cruciale, reso possibile grazie alla senatrice Simona Petrucci, a cui parteciperanno anche i sindaci di Scansano Maria Bice Ginesi e Magliano Gabriele Fusini. Siamo uniti contro un progetto che prevede l’installazione di 11 torri eoliche nel cuore della nostra terra, mettendo a rischio paesaggio, agricoltura e turismo. Non diciamo no alle rinnovabili, ma vogliamo scelte sostenibili e rispettose della nostra identità. La battaglia continua. Insieme possiamo fare la differenza".

"Sulla possibile installazione di pale eoliche nella zona del Morellino di Scansano – dice Rossi –, trovo assurdo il solo fatto di averlo pensato, figuriamoci realizzarlo. Un intervento così invasivo in una area Dop come quella tra i comuni di Scansano e Magliano. Non sono contrario alla produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, ma bisogna usare buon senso quando andiamo ad individuare i territori su cui si vorrbbero far sorgere certi impianti. Scansano ha già dato il suo contributo: su quel territorio ci sono già installate pale eoliche. Quindi, adesso basta con altri impianti".

Il territorio dove sarebbe prevista l’istallazione delle pale è una zona di pregio naturale, a forte vocazione agricola, turistica e soprattutto vitivinicola.

"Dal 1978 è zona Doc, e dal 2007 Docg – ricorda Rossi – e questo è frutto del lavoro decennale svolto dai viticoltori e vinificatori della zona, che, con l’eventuale installazione di queste pale, potrebbero veder vanificato in un attimo il lavoro svolto in decenni di sacrifici, e quello riguardante tutto il territorio circostante".

Per Rossi è arrivato il momento di dire basta anche agli altri progetti che coinvolgono altri comuni maremmani.