I problemi del servizio sanitario: "Pronto soccorso in tilt. Ricoveri in altri ospedali"

Giovannelli (Spi Cgil): "Mancano posti letto, per cui i medici del Misericordia hanno dovuto trasferire i pazienti in altre strutture. E la Asl minimizza la situazione".

I problemi del servizio sanitario: "Pronto soccorso in tilt. Ricoveri in altri ospedali"

Erio Giovannelli

"Mancano posti letto liberi, per cui sabato scorso i pazienti del Pronto soccorso del Misericordia che avevano necessità di essere ricoverati sono stati smistati negli altri ospedali della provincia. Questa è l’ennesima dimostrazione della fragilità complessiva del nostro sistema sanitario, dovuta al suo grave sottofinanziamento rispetto ai bisogni reali". E’ quanto segnala Erio Giovannelli, segretario provinciale dello Spi Cgil, commentando "la giornata lo stato confusionale – dice – nel quale la struttura dell’emergenza urgenza dell’ospedale della Misericordia è precipitata sabato".

"Pur comprendendo che il direttore del presidio ospedaliero si sforzi di giustificare in base al ’Principio di prossimità al domicilio’– dice Giovannelli – la scelta di dirottare persone che avrebbero dovuto essere ricoverate al Misericordia in altri ospedali della provincia, ci pare la ricerca di un alibi rispetto al doppio problema che emerge in tutta la sua evidenza. Per un verso il sottodimensionamento dei posti letto ospedalieri, non in grado in una giornata di ordinario afflusso al Pronto soccorso di sostenere un numero di ricoveri sopra la media, in second luogo, per quanto ci è stato possibile ricostruire a posteriori, forse una più attenta gestione delle dimissioni ospedaliere avrebbero consentito di poter ricoverare velocemente le persone nei diversi setting che fanno riferimento all’area medica. Diciamo tutto questo con l’intento di migliorare il servizio sanitario nel suo complesso, non certo per delegittimare l’operato del personale sanitario. Ciò detto, tuttavia, non possiamo non sottolineare che la strategia di minimizzare i problemi da parte della direzione ospedaliera non contribuisce alla loro soluzione. E nemmeno a rendere consapevoli i cittadini delle difficoltà complessive".