GROSSETOGli ottant’anni della Festa della Liberazione e dei continui dissapori. Botta e risposta. A distanza però, perché dal vivo c’é stata una stretta di mano e qualche parola (anche se il momento forse non lo permetteva e nemmeno il luogo visto che era difronte al monumento ai caduti). Dopodiché, chi per via social in maggior modo, chi in piazza, ha espresso il proprio disappunto. In questi giorni le amministrazioni di Grosseto ed Orbetello non sono state invitate alla manifestazione dell’Anpi provinciale. Presenti alle cerimonie anche l’onorevole Laura Boldrini (la quale si é scambiata un saluto cordiale con il sindaco Antonfrancesco a mattina) e l’europarlamentare Dario Nardella. Critica la Boldrini nei confronti del sindaco durante la manifestazione in piazza Duomo. "Grosseto è una città ferita - dice - quando ha visto l’intitolazione di una via ad Almirante. Mi chiedo come fa un sindaco a partecipare alla cerimonia della festa della Liberazione? Ha fatto uno sfregio a questa città. Oggi abbiamo al Governo una compagine che non riesce a definirsi antifascista. Noi siamo antifascisti". Ma ha anche sottolineato "Ci vorrebbe più partecipazione della gente, nella vita pubblica e politica, soprattutto i più giovani. Qua, in piazza a Grosseto oggi vediamo tante persone, ma è una generazione di una certa età, in là con gli anni. È bello che ci sia presenza, ma mancano i giovani". "Sono rimasto profondamente colpito - afferma Nardella - dal grave gesto di alcuni amministratori locali che sono arrivati fino anche a vietare manifestazione dell’Associazione nazionale dei partigiani italiani con quello che è anche e soprattutto il loro giorno. Un’offesa alla memoria dell’Italia, un’offesa ai valori della Costituzione. Ma più forti delle polemiche sono le parole delle centinaia e centinaia di persone che si sono riversate nelle strade e nelle piazze di Grosseto". "L’Anpi non mi invita - scrive il sindaco Vivarelli Colonna sui social - e chi se ne frega, festeggio due volte. La festa della Liberazione é la festa di tutti, non la festa di alcuni, di una parte, dei comunisti, del Pd, tantomeno dell’Anpi che conta come il due di picche, ma la festa di tutti". "Siamo tutti abbastanza sobri quindi possiamo celebrare - inizia così l’assessore regionale Leonardo Marras, con ironia, riferendosi alle indicazioni di mantenere sobrietà nelle manifestazione visto il decesso del Pontefice - il 25 aprile si può anche solo ascoltare durante la manifestazione, non solo parlare. Invece c’è chi in tutte le occasioni che ha avuto non ha mai pronunciato la parola antifascismo. L’Anpi è importante. Ho letto che il sindaco disse che non sapeva a cosa servisse l’Anpi, ecco serve a garantire di riconoscere le radici del nostro Paese e della nostra Repubblica. E’ una vergogna negare la piazza all’Anpi ad Orbetello". "Essere antifascisti, significa essere italiani", ha aggiunto il presidente della Provincia, Francesco Limatola.
Maria Vittoria Gaviano