REDAZIONE GROSSETO

Il calcio di ieri e quello di oggi. Non solo sport. Purtroppo

E’ un gioco, ma anche musica e ispira film. E spesso anche i brutti episodi di razzismo. SCUOLA MEDIA "DA VINCI" - GROSSETO.

Il calcio di prima era molto più semplice rispetto ad ora perché si usavano solo i fondamentali e poche volte i dribbling. Attualmente esistono tante categorie e si usano più moduli e schemi. I materiali sono cambiati per motivi di sicurezza: i tacchetti delle scarpe da legno e ferro sono in plastica; le maglie che erano larghe sono aderenti per evitare che vengano tirate; i pantaloncini erano corti e ora sono più lunghi e in tessuto termico; non si usavano i parastinchi. La grandezza degli stadi è aumentata esponenzialmente per il numero di tifosi perché in passato questo sport era meno seguito.

Fino al 17 giugno 1994, cioè 30 anni fa, non esistevano i nomi dei giocatori sulle maglie e negli anni ‘50 c’era solo lo stemma dell’Italia e non altri sponsor; la gente usava la radio per ascoltare la partita; i posti negli stadi erano limitati a persone importanti (leggende del calcio e capi di Stato); i soldi circolavano meno.

Intorno al 2000 è sorto un altro problema: il razzismo. "Stai zitto scimmia e lasciami stare, io con le scimmie non ci parlo". Il 14 gennaio 2023, in provincia di Livorno, durante una partita del campionato "Giovanissimi", il calciatore della squadra di casa ha insultato un avversario di origine africana. Episodi così ora avvengono a tutti i livelli ma sopratutto nelle giovanili e le sanzioni non sono efficaci. Tuttavia con l’ultimo caso del portiere del Milan la partita è stata interrotta. Il calcio italiano è razzista perché da tribune e curve si sentono fischi e ululati, ci sono aggressioni di tipo fisico ma soprattutto verbali come gli striscioni degli Ultras e i cori. Infatti non esistono solo cori che incitano ma anche quelli che offendono gli avversari e purtroppo anche i cori razzisti.

La musica è però molto importante per intrattenere i tifosi e sostenere la squadra e l’Inno serve a caricare i giocatori e rappresentare la squadra; noi abbiamo scoperto che gli Inni fanno parte del calcio dalla metà degli anni ‘30. Spesso cambiano le parole e in quello dell’Inter sono diventate "quello stemma sopra al cuore rappresenta il primo amore".

Molte persone amano e hanno amato il calcio e soprattutto i bambini e i ragazzi che si divertono giocando; dal Biliardino e dal Subbuteo siamo passati ai videogiochi e una cosa innovativa è che si possono creare giocatori, allenatori e squadre con un sacco di possibilità e personalizzazioni.

In molti film invece si parla di un protagonista che da dilettante diventa campione, come quelli su Pelé e Maradona. Dal nostro articolo si può capire che il calcio è sempre più presente nella vita di tutti noi.