CRISTINA RUFINI
Cronaca

Il caos nato per ’salvare’ una ragazza

GROSSETO Il suo nome, anzi l’abbreviativo Isma, è l’unico che si percepisce nel video girato intorno alle 4 di domenica per...

GROSSETO Il suo nome, anzi l’abbreviativo Isma, è l’unico che si percepisce nel video girato intorno alle 4 di domenica per...

GROSSETO Il suo nome, anzi l’abbreviativo Isma, è l’unico che si percepisce nel video girato intorno alle 4 di domenica per...

GROSSETOIl suo nome, anzi l’abbreviativo Isma, è l’unico che si percepisce nel video girato intorno alle 4 di domenica per riprendere la rissa che si è consumata fuori dal locale Faq, che era già chiuso da circa un’ora. Lui poi è stato identificato ed ha spiegato che certo non aveva preso parte alla rissa, ma che da dentro il locale dove lavora, aveva sentito le urla e si era precipitato in strada per capire che cosa stesse accadendo: la solita rissa tra ragazzini minorenni o poco più che maggiorenni. Magari in preda ai fumi dell’alcol. Si è accorto che una ragazza era stata schiaffeggiata e a quel punto si è intromesso per aiutarla. E il suo nome era stato gridato probabilmente da chi voleva metterlo in guardia di non intromettersi. Ma lui voleva soltanto aiutare la giovane, impresa in cui è riuscito, peraltro, alla fine. Resta la violenza con la quale questi giovanissimi pensano di risolvere problemi e discussioni. Questo, forse, deve preoccupare. Al di là delle giuste responsabilità che le forze dell’ordine devono individuare e contestare. E ancora una volta continua a sorprendere che c’è chi invece di impegnarsi a far placare gli animi o allertare le forze dell’ordine preferisce assistere inerme e filmare, per poi sentirsi bravo o brava a postare i video sui social, rincorrendo un primato effimero. Anche questo, forse, avrebbe bisogno di una riflessione e di una presa di posizione del mondo adulto.