MATTEO ALFIERI
Cronaca

Il caporalato resta una piaga. Sguardo sul mondo dell’illegalità: "C’è ancora molto da fare"

Incontro partecipato a Gavorrano alla presenza di esponenti sindacali, politici e autorità. Bilongo: "La Bossi-Fini non funziona: non possiamo continuare a vedere infortuni e morti sul lavoro". .

Un momento del convegno di ieri mattina, incontro molto partecipato sul fenomeno del caporalato

Un momento del convegno di ieri mattina, incontro molto partecipato sul fenomeno del caporalato

GROSSETOIl caporalato. La forma illegale di reclutamento della manodopera purtroppo si sta espandendo. E anche la Maremma non è immune, tanto che l’assessore regionale Leonardo Marras ha illustrato una mappa dove ci sono anche zone della provincia interessate dal fenomeno, che sta diventando sempre più complesso. Di questo si è parlato nell’incontro di ieri. "La legge consente ad alcune forme di sfruttamento di essere perfettamente in regola – ha detto Claudio Renzetti, del coordinamento immigrazione Cgil Toscana - forme che consentono di vessare lavoratori sotto molti punti di vista. Ci sono sfruttatori che tramite gli affitti, tramite il pagamento di alcune pratiche o favori, non permettono ai lavoratori di sfuggire dal loro controllo. Un controllo che a oggi è più difficile da combattere rispetto al caporalato puro". Dalla politica alle autorità, sono molti gli attori interessati a risolvere questa piaga. L’iniziativa ha dunque portato a guardare, insieme, con occhi diversi, dei problemi molto delicati e complessi". Le conclusioni sono state fatte da Jean Rene Bilongo, coordinatore dell’osservatorio Placido Rizzotto, della Flai Cgil Nazionale, che ha tirato le fila di un incontro intenso. "Questa è un’occasione propizia per fare un bilancio di quanto avvenuto in questi anni – ha esordito Bilongo - Come Osservatorio presentiamo numeri frutto di elaborazione scientifica, non derive oniriche. Ma dati reali che danno il senso del dramma che vivono alcune persone che operano nella filiera agroalimentare. Guardando a quanto detto a Gavorrano, quali sono le azioni che vanno fatte per spingere anche la Toscana nel percorso virtuoso nel quale si è già impegnata?". "I Comuni, la Provincia e la Regione rivestono da sempre un ruolo fondamentale – prosegue Bilongo - L’Italia è riuscita a definire cosa è lo sfruttamento e il caporalato, attraverso sette indici, ma gli va dato maggiore ossigeno. Anche già un semplice maggiore coinvolgimento dei lavoratori". "Il lavoro e la filiera italiana non possono continuare a vedere così tanti infortuni e morti sul lavoro – ha aggiunto – abbiamo lamentato sempre le criticità della Bossi-Fini, e in questi 23 anni non è stata mai migliorata, piuttosto ha peggiorato. E il danno è poi quello alla nomea del Paese, alla sua onorabilità. Alcuni prodotti sono visti all’estero come frutto di attività criminali. Ci dobbiamo quindi tutti rimboccare le maniche e rimuovere l’illegalità dalla filiera agroalimentare, così come il gap delle condizioni lavorative tra donne e uomini. Giornate come questa aiutano a coordinare queste iniziative e a definire nuovi punti di partenza e direzione. L’Italia è stata capace di sconfiggere il terrorismo, deve anche riuscire a sconfiggere il caporalato".