REDAZIONE GROSSETO

Il caso dell’iscrizione al ’nido’. Dopo il Tar il Comune spiega:: "Le date erano ben conosciute"

L’amministrazione ritiene di avere avuto una condotta regolare e intende dimostrarlo con i fatti

L’amministrazione ritiene di avere avuto una condotta regolare e intende dimostrarlo con i fatti

L’amministrazione ritiene di avere avuto una condotta regolare e intende dimostrarlo con i fatti

Il comune di Pitigliano risponde alla famiglia del bambino ammesso al nido d’infanzia, dopo un’ordinanza del TAR di Firenze. "Abbiamo agito - commentano dal Comune di Pitigliano - ritenendo cautamente che i genitori del minore conoscessero i nuovi termini di iscrizione (anticipati rispetto a quelli previsti originariamente nel regolamento) sia perché già in vigore dall’anno precedente, in cui la loro iscrizione era stata presentata ad aprile, sia perché nell’inviare la propria richiesta di iscrizione il 3 maggio, gli stessi dichiaravano di non aver rispettato il termine del 30 aprile per loro problemi tecnici nell’invio della pec". Poi il Comune prosegue sottolineando un aspetto che non è secondario nella vicenda: "Da notare - dicono dal Comune - che il momento della presentazione dell’iscrizione -3 maggio- era fuori dalla "vecchia" finestra temporale del regolamento (15 maggio - 30 giugno), segno evidente che i genitori del minore conoscevano i nuovi termini e non stavano facendo affidamento su quelli riportati dal regolamento, che sapevano non essere più attuali. Il provvedimento del TAR Firenze, reso nell’ambito di un giudizio cautelare, ad un "primo sommario esame", non pone affatto fine alla questione che verrà valutata compiutamente nel merito solo all’udienza pubblica del 13 marzo 2025". Il comune sostiene poi che il prudente apprezzamento della questione dal parte del giudice amministrativo è stato quello di consentire al minore provvisoriamente, nell’attesa del giudizio di merito, la frequenza dell’asilo nido, consentendo di addivenire ad una decisione "re adhuc integra", ovvero senza alcuna compromissione della posizione dei ricorrenti. "Sulla questione, vi è ancora spazio e tempo per dimostrare - conclude l’amministrazione - che l’Amministrazione aveva adeguatamente comunicato alle famiglie, ricorrenti compresi, i termini di iscrizione, mediante messaggi whatsapp inviati personalmente ai genitori degli iscritti dell’anno in corso (tra i quali il minore in questione), pubblicazione sulla Home Page del sito istituzionale, nonché nella Sezione Amministrazione Trasparente (oltrechè sulla sezione news ed eventi)".