Il cielo più stellato d’Italia è a rischio. A Manciano parte una petizione per salvarlo

Su Change.org è possibile sostenere la battaglia per fermare la realizzazione di un parco eolico che necessita di sistemi di illuminazione particolarmente impattanti

Il cielo stellato di Manciano è a rischio

Il cielo stellato di Manciano è a rischio

Manciano, 7 settembre 2023 – La battaglia si sposta sul web e si combatte anche così. L’obiettivo è salvare dall’estinzione quello che viene considerato come il cielo più stellato d’Italia, ovvero il meno inquinato dalle luci artificiali. Si trova sopra Manciano, piccolo comune in provincia di Grosseto, ed è a rischio a causa della realizzazione di un parco eolico che necessità di un sistema di illuminazione particolarmente impattante. Questo provocherebbe un inquinamento luminoso tale da compromettere la possibilità di vedere le stelle. 

La petizione partita su Change.org ha quindi come obiettivo quello di bloccare i lavori e salvare l'ultimo cielo stellato d'Italia, il paese che produce più inquinamento luminoso tra quelli del G20. “Purtroppo - scrive il promotore dell'appello, l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project - nel corso di lustri e decenni, nel nostro Paese è esplosa quella smodata diffusione della luce artificiale nell'ambiente notturno, che la scienza chiama inquinamento luminoso e che ha privato la stragrande maggioranza dei cittadini Italiani dello spettacolo del cielo stellato”. Un fenomeno che portato l'Italia a diventare in pochi decenni il paese del G20 con il maggior inquinamento luminoso insieme alla Corea del Sud.

Il comune di Marciano, vicino Grosseto, grazie a una serie di attenzioni si è preservato fino a essere oggi il territorio meno colpito dall'inquinamento luminoso in tutta l'Italia peninsulare. Un'unicità che ha reso il territorio un rifugio per molti e ha visto la nascita di istallazioni astronomiche e di un vero e proprio turismo astronomico.

Il parco eolico dovrebbe portare alla realizzazione di 8 pale alte circa 200 metri e di un impianto fotovoltaico che per questioni tecniche e di sicurezza necessita di sistemi di illuminazione di grande impatto. “Ben venga la realizzazione di tali impianti - ha detto Masi - ma non si poteva scegliere luogo peggiore”. È nato allora un appello firmato al momento da circa 1000 sostenitori che chiede di ripensare l'opera e conclude citando la Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future dell'Unesco del 1991: “Le persone delle generazioni future hanno il diritto a una Terra indenne e non contaminata, includendo il diritto a un cielo puro”.