NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Il futuro dell’agricoltura: "Incentivi ai giovani e aziende più moderne"

Castelli, presidente di Coldiretti, fissa le priorità per il settore primario "Remunerazione troppo bassa e servono regole più severe sulle etichette".

Una remunerazione equa per i prodotti di matrice agricola, più dignità agli agricoltori, maggiori incentivi per spingere i giovani a lavorare in agricoltura e più trasparenza sull’etichetta per valorizzare il Made in Italy. Il 2025 è appena iniziato e per Simone Castelli, presidente provinciale di Coldiretti, è già tempo di chiedere al nuovo anno più concretezza.

"Dobbiamo partire dal fatto – spiega Castelli – che i prodotti degli agricoltori devono essere ben pagati, oggi siamo lontani da questo concetto e spero che il 2025 sia l’anno che possa migliorare l’andamento remunerativo dei nostri agricoltori. Solo così potremo dare più dignità ai nostri agricoltori e ai nostri prodotti. Abbiamo salutato un anno in cui ad esempio le uve sono state deprezzate, questo anche a seguito dei consumi, è evidente dunque che dobbiamo recuperare. L’obiettivo è sicuramente cambiare tendenza".

Poi il presidente di Coldiretti che in provincia di Grosseto rappresenta circa 9mila imprese agricole torna su un aspetto fondamentale per valorizzare i prodotti maremmani e italiani in generale. "Occorre una grande operazione di trasparenza – prosegue –, perché spesso non sappiamo che molte materie prime provengono dall’estero e questo aspetto influenza pesantemente il mercato e i prezzi dei prodotti".

Lo scorso anno Coldiretti ha denunciato che il falso made in Maremma valeva oltre 400milioni di euro nel mondo, più del doppio delle esportazioni. Per Castelli scegliere cosa mangiare, senza rischiare di essere ingannati, è un sacrosanto diritto dei cittadini. "Iniziamo dunque il nuovo anno rilanciando la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta, che è un diritto dei cittadini europei. Noi non abbiamo paura della trasparenza, anzi per i nostri agricoltori vuol dire difendere il reddito". Sul fronte diplomatico Castelli aggiunge: "Continueremo a dialogare con il Governo e con l’Europa affinché non vengano penalizzati gli scambi dei prodotti dell’area del Mediterraneo".

Sono 542 le aziende agricole condotte da imprenditori under 35, dato che rappresenta un timido segnale positivo ma che per Castelli non si può fermare qua. "Dobbiamo incentivare i giovani – dice – con aiuti a fondo perduto che permettano di strutturare aziende che siano attuali. E per attuali intendo che non prescindano la tecnologia, un’agricoltura razionale e sostenibile. Quando parlo di sostenibilità penso all’ambiente ma anche allo stile di vita. Oggi un agricoltore non può essere alienato dal suo lavoro, è giusto che abbia la possibilità di vivere la sua vita pur avendo un’azienda agricola da mandare avanti. Quindi dobbiamo lavorare per disegnare nuovi modelli di aziende agricole, al passo con i tempi".

Infine una battuta sulla stagione meteorologica che sta diventando sempre più restrittiva per l’agricoltura tradizionale. "Dobbiamo saperci destreggiare. – conclude – Oggi è più che mai necessario essere in grado di accumulare acqua e razionalizzare il suo utilizzo, da qui l’esigenza di maggiori invasi".