"Il mondo cambia. E non si può dire no per partito preso"

Legambiente: "Ogni progetto deve essere valutato"

"Il mondo cambia. E non si può dire no per partito preso"

Angelo Gentili, componente della Segreteria nazionale di Legambiente e responsabile di Festambiente

Legambiente ha preso le distante fin da subito dal coro dei "No". Per l’associazione ambientalista il mondo cambia e, quindi, non si può dire di "no" a tutto.

Insomma, i progetti di eolico vanno valutati, laddove è possibile migliorati e calati sul contesto, ma l’eolico va comunque sviluppato. Legambiente, associazione ambientalista che da sempre lotta per la realizzazione, dove possibile, di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, si trova a fare il contraltare in questo dibattito dove, ancora una volta, a vincere sembra essere la polarizzazione delle posizioni.

Nell’opinione di Angelo Gentili della segreteria nazionale dell’associazione ambientalista nonché resposabile nazionale di Festambiente, il "no" all’eolico è principalmente legato a motivazioni di natura ideologica piuttosto che al reale impatto che gli impianti potrebbero avere sul territorio.

"L’eolico – sostiene Gentili – è una delle forme di energie rinnovabili che contribuisce maggiormente alla decarbonizzazione e potrebbe essere anche vantaggioso per le economie dei territori, ad esempio potrebbe contribuire ad abbassare il costo delle bollette per l’energia elettrica".

Proprio su questo aspetto i sindaci non la vedono come Gentili, i progetti ad oggi presentati non prevedono sconti in bolletta ma per Legambiente le istituzioni locali devono sedersi intorno a un tavolo e mediare con le società proponenti.

"I territori possono chiedere di avere delle ricadute favorevoli, perché non provarci? – si chiede Gentili –, perché insomma non provare a intavolare dibatti con le società proponenti e capire se i progetti sono modificabili? Io credo che il dibattito aiuterebbe".

Insomma l’approccio difensivo e conservativo ad oggi portato avanti dai sindaci insieme ai cittadini e ai comitati a cui stiamo assistendo rischia di paralizzare – almeno nei timori di chi questo iter vorrebbe accelerarlo – l’intero processo di transizione.

Per Angelo Gentili non c’è dubbio, occorre invece gestire e pianificare al meglio questo processo. Fondamentale insomma è misurare i singoli progetti nei contesti dove dovrebbero essere realizzati.

L’approccio di Legambiente è diverso invece per la geotermia che per Gentili "va trattata con grande delicatezza".

Sempre in Maremma, di recente il Comune di Magliano in Toscana ha vinto un’importante battaglia contro un progetto di ricerca geotermia. Nella frazione di Pereta la geotermia non si farà. Lo ha stabilito la Regione, recependo e facendo proprie anche alcune osservazioni presentate dall’amministrazione comunale di Magliano con una delibera di giunta e sostenute anche dal consiglio comunale che aveva presentato una mozione firmata da tutti i gruppi consiliari presenti.

"Sulla geotermia – prosegue Gentili – manteniamo lo status quo e si deve cercare di fare in modo che ci siano sempre meno interferenze sulla salute dei cittadini, limitiamo le perforazioni".

La provincia di Grosseto ha un importante polo geotermico ai piedi del Monte Amiata e a Monterotondo Marittimo.

"Non ha senso dare la possibilità di fare ricerca geotermica in aree dove ci sono possibili interferenze con falde acquifere e altri elementi – sottolinea Gentili –. Non si può trivellare il territorio in maniera indiscriminata".

N. C.