Il nostro oro verde. Olive, al via la raccolta. Previsioni confortanti: "Un prodotto super"

Piogge al momento giusto e mosca assente: si va verso il 20% in più. Frutti sani e piante cariche fanno ben sperare i tanti produttori. Filippi (Olma): "Nuove tecnologie per mitigare i cambiamenti climatici".

Il nostro oro verde. Olive, al via la raccolta. Previsioni confortanti: "Un prodotto super"

Fabrizio Filippi

L’olio. Una delle ricchezze della Maremma. Che imbandisce le tavole in ogni parte del mondo per la sua bontà, fragranza ed esplosioni di sapori. E quest’anno, con la frangitura alle porte, le aspettative sono molto positive. Una primavera finalmente senza incertezze caratterizzata da una allegagione rigogliosa che ha beneficiato poi delle dolci piogge cadute tra giugno che hanno permesso alle piante di fare una bella scorta di acqua per affrontare le alte temperature estive. Piogge che poi cadute anche a fine agosto e settembre e che consegneranno degli olii extravergine di oliva profumati, intensi e decisi. Condizioni che fanno ben sperare gli olivicoltori considerando la grandissima richiesta di prodotto soprattutto all’estero e soprattutto di Toscano Igp. Con l’oro verde che è la prima "referenza" del paniere agroalimentare maremmano venduta nel mondo. Il punto di osservazione privilegiato è quello della cooperativa degli olivicoltori Olma che si trova al Madonnino di Braccagni. Che proprio in queste ore da l’avvio ufficiale alla nuova campagna olivicola accogliendo i primi raccolti di olive della varietà "Maurino", uno dei cultivar della straordinaria biodiversità regionale. "Le piante sono cariche, i frutti sani e balli e questo ci porta a presupporre che sarà un’annata importante sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo - inizia Fabrizio Filippi, presidente dell’Olma – La nostra analisi ci porta a definire un range di raccolta di olive superiore tra il 15%-20% rispetto allo scorso anno considerando che per la maremma era stata una stagione soddisfacente all’interno di un quadro regionale molto al di sotto del potenziale produttivo. C’è molto ottimismo". Stime alla mano quest’anno nel frantoio iper-tecnologico della cooperativa Olma potranno transitare dalle piante dei circa 1.000 olivicoltori conferitori della provincia di Grosseto tra i 60/65 mila quintali di olive a fronte di una stagione media intorno ai 45/50 mila. Un terzo di tutto olio franto in maremma passa dal frantoio Olma: l’80%, marchiato Toscano Igp, vola all’estero. Stabili i prezzi, almeno fino alla fine dell’anno. "Non ci sono più annate sicure. I cambiamenti climatici taglieranno di quasi di un terzo la produzione di olio italiano nel Sud quest’anno dove ad incidere è stata soprattutto la siccità – spiega ancora il presidente dell’Olma Fabrizio Filippi – Il futuro di questo settore, che per territori come la Maremma, sono un motore economico, occupazionale e sociale ed una risorsa turistica ed enogastronomica indispensabili, sarà sempre più complicato ed impegnativo. Solo un’attenta e puntale gestione agronomica delle piante, unita ad investimenti sulla resilienza e sull’irrigazione di soccorso, potranno mitigare gli effetti di stagioni incostanti ed imprevedibili. In questo senso il tema della realizzazione di grandi invasi e del recupero dei laghetti aziendali per la raccolta delle acque piovane non è più prorogabile, ne rinviabili. Per garantire un adeguato livello di reddito agli agricoltori, condizione essenziale per farli restare sul territorio e continuare ad esserne custodi, servono investimenti sulle infrastrutture idriche e sull’innovazione".