Occhio alla guida. Direzione cambiamenti, verso un nuovo anno che ha portato con sè già delle novità per il Codice della strada. Le circostanze e situazioni che negli anni hanno dato evidenza a problemi legati alla sicurezza hanno fatto sì che si rendessero necessarie modifiche alle regole con l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le regole, in particolar modo per quanto riguarda l’uso del telefono cellulare mentre si guida (senza l’utilizzo del vivavoce) e la guida in stato di ebbrezza o positivi a sostanze psicotrope.
Ma cosa ne pensano i cittadini grossetani in merito alla "stretta"? Sono favorevoli o in disaccordo con queste sanzioni più severe?
"Sono favorevole – afferma Piero Ermini –. Queste norme vanno bene perchè dobbiamo cercare di limitare i morti sulle strade. Rivedrei alcuni aspetti, ma questo intervento andrà a limitare tanti incidenti. Questa è la speranza: incrementare la sicurezza stradale. Mettiamo l’attenzione sul fatto che è per i cittadini che circoliamo su strada e non contro qualcuno. A chi non è favorevole dico che si deve adeguare anche perchè alcune notizie sono state ingigantite e non corrispondono alla veridicità del cambiamento del codice. E’ più che giusto che chi viene trovato alla guida con il telefono abbia una pena più severa, le macchine ormai sono dotate di apparecchi adeguati. Mi auguro che si possa migliorare la circolazione su strada con il nuovo codice".
"Sono pienamente d’accordo – dichiara Massimo Di Raimondo –, anche perchè ha un figlio di diciott’anni. Sono molto favorevole, i ragazzi avevano bisogno dell’introduzione di una stretta perchè alcuni fanno utilizzo di stupefacenti e si mettono alla guida quando sono in stato d’ebrezza. Quindi era giusto un segnale per loro e per tutelare coloro che potrebbero essere coinvolti in un incidente. Spero che questo cambiamento limiti incidenti, sicuramente è un deterrente. C’è una legge, è da rispettare. Non deve essere vista come una norma repressiva ma come una di salvaguardia. Perchè devo rischiare la vita perchè qualcuno guida in stato alterato? Però riscontro una cattiva campagna informativa che è stata fatta: quanto posso bere adesso se vado ad una cena dai miei amici, ad esempio?".
"Per come la vedo io invece non si tratta di prevenzione, ma di repressione per quanto riguarda le norme stradali e la società – afferma Andrea Cappellini –. L’aspetto economico ha inciso di più nell’ambito di questo argomento perchè avendo un locale abbiamo subìto un cambiamento drastico: le persone si limitano molto nel bere. Hanno creato un certo terrore, così. Adesso è giusto un goccio di vino nelle tavole. Ovviamente sono d’accordo che chi è in stato alterato non si debba mettere alla guida ma in questo modo è repressione. Adesso molti rimarranno chiusi in casa con la paura di controlli. Se le leggi sono queste andranno rispettate ma non sono fatte bene".
"Su alcuni aspetti questo cambiamento è giusto – dice Giacomo Nanni –, perché non si può guidare in stato d’ebrezza. Però sulle sanzioni amministrative sono stati troppo pesanti, le multe mi sembrano esagerate. Sull’utilizzo dei cellulari sono giuste perchè le ultime auto sul mercato sono tutte dotate di apparecchi e sistemi che consentono di utilizzarlo senza doverlo tenere in mano. Da rivedere sicuramente invece il sistema di riscontro per capire se uno sta guidando sotto gli effetti di sostanze pricotrope: non è lecito come misurazione dello stato di ebrezza. Rivedrei alcuni spetti ma in linea di massima può andare bene. E’ giusto che si metta alla guida chi non ha fatto utilizzo di alcolici così da garantire una miglior sicurezza per sè e per gli altri utenti della strada".