
Francesca Barzagli, presidente di ’DifesAttiva’, contesta le dichiarazioni del Comitato Pastori
"Dire di sparare ai lupi all’interno del parco la trovo un’uscita veramente infelice". Francesca Barzagli è presidente di DifesAttiva e respinge le dichiarazioni della presidente del Comitato Pastori d’Italia, Mirella Pastorelli. L’attacco dei predatori al gregge di un’azienda che si trova all’interno del Parco della Maremma ha riacceso un dibattito in realtà mai spento, quello cioè della convivenza o meno del lupo con le pecore. Per Pastorelli ciò è impensabile. Al contrario Barzagli ricorda che con una corretta strategia antipredatoria si può raggiungere un equilibrio tra lupo e pecora.
DifesAttiva è l’associazione nata all’interno del progetto Life Medwolf nel 2016. Progettata fin dall’inizio per creare una rete di imprenditori agricoli zootecnici, che si sentivano soli nell’affrontare l’adozione di una corretta strategia antipredatoria e nella promozione della propria azienda agricola. Nasce con pochi soci, tutti allevatori di bestiame, in provincia di Grosseto e in pochi anni si estende a più province toscane e ad altre regioni italiane. Crea una connessione di temi e affronta i problemi legati alla coabitazione con i possibili predatori, lasciando al centro dei propri interessi il bestiame e la corretta gestione. Lo scorso anno è diventata un’associazione di promozione sociale aprendo ad altri la possibilità di supportare e diventare attivi sostenitori.
"Non conosco nel dettaglio l’ultimo episodio di predazione ai danni di un allevatore del Parco della Maremma – commenta Barzagli –, bisognerebbe sapere se oltre ai cani c’erano anche altri strumenti per tenere al sicuro le pecore. Bisognerebbe poi conoscere come le pecore sono state predate. Quello che mi viene da pensare, basandomi anche sui casi che conosco, è che qualcosa sulla prevenzione sia andato storto. Fa senz’altro clamore la dichiarazione di Pastorelli secondo la quale dobbiamo assolutamente iniziare con i contenimenti. A me sembra veramente fuori luogo riuscire ad affermare una cosa simile, anche perché stiamo parlando di lupi che vivono all’interno del Parco della Maremma: se i lupi non possono stare nemmeno in un’area protetta dove possono stare? Ovviamente mi dispiace molto per l’allevatore ma non possiamo sparare ai lupi, per di più a quelli che si trovano in questo contesto naturalistico e ambientale".
Sull’abbattimento dei lupi c’è ancora molta confusione, il protocollo di Ispra prevede l’abbattimento come ultima azione in caso di esemplari pericolosi, e fissa a 22 il numero massimo di lupi che si possono abbattere in un anno in Toscana. La Regione da canto suo ha negato questa possibilità fino a quando non sarà modificata la Legge 157.
Nicola Ciuffoletti