Cristina Rufini
Cronaca

Assalto spietato alla Maremma, no al maxi impianto fotovoltaico. “Grande come 35 campi di calcio”

Dalla Regione parere sfavorevole al progetto di una società di Rovigo controllata da un fondo inglese. Prevedeva 89mila pannelli rialzati da terra fra Albinia e Fonteblanda, nel territorio di Orbetello

Impianto agrifotovoltaico (Foto di repertorio)

Impianto agrifotovoltaico (Foto di repertorio)

Grosseto, 11 marzo 2025 – Maremma terra di conquista per chi vuole fare affari con le energie rinnovabili. Un fiorire di progetti – dall’eolico al fotovoltaico, fino alla variante più green dell’agrifotovoltaico – piovuti nelle stanze del Mase e delle istituzioni locali da parte di grandi gruppi che fanno capo anche a private equity straniere o di piccole aziende – magari con capitale sociale di 2.500 euro - ma con grandi sogni. Le distese sterminate, alcune incolte, di terreno “fanno gola”.

L’eolico spopola con progetti ancora in attesa di pareri definitivi, altri già bocciati, l’ultimo alle pendici dell’Amiata, sul territorio comunale di Roccalbegna, respinto di recente dal Consiglio di Stato. Ma è messo bene anche il fotovoltaico. Un progetto approvato da 110 ettari di pannelli nel Mancianese, praticamente un mare fotovoltaico. Un altro più modesto proposto a Capalbio: 45 ettari di pannelli a poca distanza dell’incantevole gaudiano “Giardino dei Tarocchi“.

L’ultimo caso salito agli onori delle cronache è la bocciatura della Regione, per quanto di sua competenza, di un impianto agrifotovoltaico tra Albinia e Fonteblanda, nel Comune di Orbetello. Proposto da Aiem Green, con sede a Rovigo e controllata dal fondo londinese Impax Asset Managment Plc (socio maggioritario Bnp Paribas) e sede distaccata a Dublino dopo la Brexit. Un progetto con numeri enormi, anche dopo la revisione al ribasso: prevede l’installazione di 89mila pannelli fotovoltaici rialzati da terra, per permettere colture e pascolo. Per una produzione complessiva di 64 megawatt di picco. Altezza dei pannelli da terra da un minimo di 1,30 a 2,45 metri. Il tutto su un’estensione di 77 ettari (pare già di proprietà della Aiem) di cui 25 coperti da specchi solari, cioè un’area più o meno pari a 35 campi di calcio. A questo progetto la giunta della Regione ha dato parere sfavorevole, non senza aver chiesto, prima, chiarimenti e integrazioni. E aver sentito il parere di 18 enti interessati. Tra questi il Comune di Orbetello, favorevole dopo le integrazioni; la Provincia, favorevole con raccomandazioni sulla viabilità; Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, favorevole con raccomandazioni. Ma c’è il Comune di Capalbio che invece ha dato parere sfavorevole per “aspetti di carattere paesaggistico, di localizzazione e di cumulo con altri progetti”.

Le motivazioni fornite dall’amministrazione guidata da Gianfranco Chelini hanno avuto un peso non indifferente per la giunta regionale che ha detto “no” al progetto presentato da Aiem nel 2023. Parere sfavorevole “stante il permanere di elementi di criticità per quanto riguarda la compatibilità ambientale dell’impianto”.